Gli incontri tra lobbisti e membri della commissione europea

Da un paio di anni le figure chiave della commissione devono dichiarare tutti gli incontri avuti con i gruppi di pressione e i temi trattati. Una base dati preziosa per un’attività da noi ancora non regolata. L’energia è tra i temi più caldeggiati dalle strutture italiane.

Dal dicembre del 2014 i membri della commissione europea – inclusi i commissari, i componenti del loro gabinetto e i direttori generali – hanno l’obbligo di comunicare sul sito internet della commissione i dettagli degli incontri con i lobbisti. Queste comunicazioni devono contenere il nome dell’organizzazione, l’ora e sede dell’incontro, e soprattutto l’argomento trattato. Tutte queste informazioni devono essere pubblicate online entro 2 settimane dopo l’incontro.

Grazie a questa decisione della commissione europea, Transparency International ha potuto lanciare Integrity watch, piattaforma che permette di monitorare e analizzare tutti i dati sia del registro sia degli incontri della commissione europea.

Il 70,48% di questi incontri hanno coinvolto lobbisti interni e associazioni di categoria, commerciali o professionali. Molto attive anche le organizzazioni non governative, con 1.897 incontri (17,75%). Simili tra loro i dati di centri studi/think tank e consulenti, con oltre 400 incontri a testa.

I dati delle riunioni tra i membri della commissione e i cosiddetti portatori di interessi contengono molte informazioni interessanti. Mentre sugli accrediti per il parlamento europeo le carte sono un po’ più coperte (con molte società di consulenza in cima alla classifica), per gli incontri si trovano i nomi di organizzazioni e aziende ben più note. Google, Airbus, Wwf, Greenpeace, Microsoft sono solo alcune della realtà che compaiono nella top 10 delle organizzazioni con più incontri. Nessuna organizzazione italiana compare in cima alla classifica.

In totale gli incontri portati a termine da realtà italiane sono 261. Le 18 organizzazioni che hanno realizzato almeno 5 incontri corrispondono al 66,67% del totale. Le prime tre classificate sono nell’ordine: Confindustria (29 incontri principalmente con membri della commissione mercato interno), Enel (24 incontri) ed Eni (20). Il tema dell’energia è dunque quello più caldeggiato, tanto che in classifica ci sono anche Edison, Snam e Terna, tutte aziende attive nel campo energetico.

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