Rendiconti elettorali, due deputati fanno marcia indietro

Trasparenti sì, ma per poco. Due parlamentari hanno prima pubblicato i nomi di chi ha finanziato la propria campagna elettorale, poi però sono tornati sui loro passi e li hanno fatti coprire con le onnipresenti “pecette”.

Per Mariastella Gelmini (Fi-Pdl) e Andrea Vallascas (M5s) sul sito della camera è stata pubblicata una prima versione della dichiarazione patrimoniale 2013 in cui, nella sezione sul rendiconto elettorale, erano visibili tutti i finanziatori, e una seconda versione “censurata”.

Nei documenti della deputata in un primo momento erano stati coperti solo gli indirizzi di chi aveva effettuato donazioni in suo favore, ma erano stati lasciati visibili sia i nomi sia le cifre versate. Queste ultime sono ancora visibili, ma i nomi sono stati tutti oscurati in un secondo momento.

Per il parlamentere dell’M5s nella prima versione le donazioni erano tutte ricondotte a un’associazione (l’associazione 5 stelle Cagliari, dunque non comparivano nomi e cognomi), ma nella seconda versione questa informazione risulta pecettata in modo alquanto gratuito, o comunque incomprensibile all’esterno. Nel foglio con le informazioni dettagliate, infatti, la provenienza dei soldi viene oscurata, mentre rimane visibile nella sola pagina di riepilogo del rendiconto.

E non è certo questo l’unico caso in cui le pecette compaiono in abbondanza e in modo apparentemente insensato. Le dichiarazioni patrimoniali abbondano di omissis, e sono praticamente sempre presenti nella sezione dedicata alla dichiarazione elettorale, il rendiconto economico che tutti i titolari di cariche elettive devono depositare presso il collegio regionale di garanzia elettorale, e pubblicare insieme alla dichiarazione patrimoniale. Non tutti lo fanno, come evidenzia il grafico. E questo è un primo macroscopico problema di cui le istituzioni non si sono finora curate (non risulta ci siano state azioni concrete nei confronti dei politici inadempienti).

Ma anche chi rispetta la legge non brilla certo per trasparenza .  Solo 4 politci (lo 0,4% del totale) non hanno coperto i finanziatori della campagna elettorale. Ma a una successiva verifica è appunto emerso che la quota dei trasparenti si assottiglia ancora di più. Ad oggi, risultano ancora consultabili i finanziatori di soli due politici: il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti (Udc) e la deputata Laura Garavini (Pd).

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