Milano, le priorità dei sindaci a confronto

Abbiamo analizzato le priorità dei sindaci che si sono susseguiti alla guida di Milano tra 2005 e 2014. Tra Albertini, Moratti e Pisapia variamo i volumi delle spese in investimenti, trasporti, territorio e ambiente. Vediamo come. 

Per il comune di Milano, le elezioni del 2011 sono state uno spartiacque. Fino ad allora, dal 1997, la città era stata amministrata da sindaci provenienti da Forza Italia: Gabriele Albertini e poi, dal 2006, Letizia Moratti. Dopo le ultime amministrative, il centrosinistra ha conquistato la maggioranza in consiglio comunale, ed è diventato sindaco Giuliano Pisapia, vicino a Sinistra ecologia e libertà.

È quindi interessante esaminare le priorità di spesa in due stagioni politiche così diverse. In analisi di questo tipo è però d’obbligo precisare che molte delle spese comunali sono vincolate, e quindi non è possibile per i sindaci ridurle nel breve periodo.

Anche per questo il dato sulle spese di amministrazione va letto con cautela. Durante Albertini e Moratti queste uscite superavano il 60% dei bilanci – e in massima parte erano in conto capitale, quindi investimenti – mentre negli anni di Pisapia sono scese al 22,3%. Sarebbe fuorviante ritenere che questo tipo di spesa dipenda del tutto dalle scelte politiche del sindaco

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Contemporaneamente, sono cresciute molto le spese in viabilità e trasporti: 2,7% con Albertini (va precisato che l’aggregazione per questo sindaco comprende un solo anno, il 2005), 8,5% con Moratti, 29,6% con Pisapia. In termini assoluti, il sindaco di centrosinistra ha speso annualmente 929,98 euro pro capite in viabilità e trasporti, contro i 395,85 euro di Moratti e i 254,66 euro di Albertini.

La quota di spesa in territorio e ambiente è cresciuta del 3,7% con Albertini, 7,3% con Moratti e 11,7% con Pisapia, ma in termini assoluti va rilevata una maggiore continuità tra i tre sindaci. I due sindaci di centrodestra hanno speso circa 345 euro all’anno per ogni milanese, con Pisapia questa cifra è cresciuta di poco: 367,91 euro pro capite.

 

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