Per i cittadini il numero di buche nelle strade è spesso un indicatore utile per valutare il buon governo della propria amministrazione. Mantenere la città curata, con infrastrutture funzionali e strade non dissestate ha un costo. Che abbiamo misurato nelle 15 maggiori città italiane.
Nella voce di spesa “viabilità” non rientrano solo i costi dell’asfalto per riparare le buche. Sono compresi tutti gli interventi infrastrutturali necessari per migliorare la mobilità urbana, non solo per le automobili: rotonde, ponti, strade, ma anche piste ciclabili e aree pedonali. Anche la spesa per l’arredo urbano strumentale alla circolazione stradale è compresa nel computo: semafori, cartelli stradali, etc.
Con un paradosso solo apparente, il comune che, stando al bilancio consuntivo del 2013, ha la spesa pro capite più alta in viabilità è di gran lunga Venezia: € 170,35.
Segue un’altra città d’arte, Firenze, al secondo posto con circa 100 euro per abitante. A distanza ravvicinata Milano (€ 98,35) e Messina (€ 96,28). Roma è quinta, con 83,1 euro pro capite.
Agli ultimi posti troviamo Bari (€ 39,86), Trieste (€ 38,75), e Palermo (24,65).
Per approfondimenti:
sono di Firenze, che dire, di sicuro non sono usati per le strade, forse per tutto il resto
Quanto si spende per le buche non è proporzionale alle buche che si riempiono se
1) le buche vengono solo spolverate di catrame, ma pagate come se fossero riempite e trattate secondo specifiche tecniche
2) le buche vengono pagate addirittura come eseguite, ma restano tali e quali: “lavoro non eseguito, ma pagato”