Dipendenza energetica, Italia schiava dell’import

L’Italia importa l’80% della propria energia, risultando fra i cinque Paesi europei che più dipendono dall’estero. Con una media europea del 53,40% la dipendenza energetica è sempre più un problema da affrontare. 

La crisi internazionale fra Russia e Ucraina ripropone il tema delle dipendenza energetica europea. Sembra che molto dell’immobilismo europeo sia causato proprio dalla necessità economica ed energetica di mantenere buoni rapporti con la vicina Russia.

Mediamente l’Europa importa oltre il 50% della propria energia, con paesi come Malta che sono completamente dipendenti da importazioni estere. In questa particolare classifica, il nostro paese risulta essere fra i cinque Paesi che più necessitano dell’import per soddisfare i propri consumi.

Oltre ai casi limiti di Malta (100%), Lussemburgo (97,4%) e Cipro (97%), e appena dopo l’Irlanda (84,8%) si colloca l’Italia che importa ben l’80% della propria energia.

Nello scenario europeo Estonia (12%), Romania (21%) e Repubblica Ceca (29%) guidano la classifica dei meno dipendenti. Caso particolare è la Danimarca che ha un tasso di dipendenza energetica negativo (-9%), considerando che esporta più energia di quanto ne consuma.

In vista delle prossime elezioni del Parlamento Europeo, una delle tematiche che i futuri europarlamentari dovranno affrontare, sarà certamente come rendere l’Europa meno dipendente dall’import energetico, e quindi più forte come attore nella politica internazionale.

La classifica della dipendenza energetica in Europa

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