Unioni civili, gli aspetti da stabilire con i decreti attuativi

Unioni civili e convivenze di fatto sono state approvate in via definitiva. Ma molti dettagli sono ancora da stabilire. La materia è dunque ora in attesa dei decreti attuativi, come accade per molte altre leggi: solo nel primo anno del governo Renzi ne sono stati previsti oltre 400.

Le  unioni civili, da ieri, esistono nell’ordinamento italiano come specifica “formazione sociale”, recita la legge appena approvata, che aggiunge un istituto giuridico specifico per le coppie dello stesso sesso. Non si tratta però di un matrimonio, dunque per esempio cosa succede per le coppie che si sono sposate all’estero? Possono registrare lo stesso l’unione in Italia? Se sì, come e in che modo? In quale registro? È tutto da vedere. Cioè da stabilire con appositi provvedimenti di legge.

Non si tratta dell’unico dettaglio ancora da normare, su cui il parlamento ha delegato il governo a occuparsene entro sei mesi. Serviranno infatti appositi decreti attuativi per stabilire “disposizioni dell’ordinamento dello stato civile in materia di iscrizioni, trascrizioni e annotazioni” ; come avverrà la trascrizione di matrimoni, unioni civili o altri istituti analoghi contratti all’estero; l’adeguamento di altre leggi e normative in base alle novità introdotte (comma 28).

La delega a definire i dettagli mancanti è affidata al ministro della giustizia, di concerto con il ministro dell’interno, il ministro del lavoro e delle politiche sociali e il ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

Ma già circolano voci di un ostruzionismo per vie traverse, da praticarsi con una predeterminata lentezza da parte dei ministeri che dovranno occuparsene, in primis quello guidato da Angelino Alfano.

Molte leggi in effetti rimangono per parecchio tempo in attesa dei decreti legislativi, che stabiliscano dettagli a volte anche fondamentali. Per farci un’idea del volume di questo lavoro prendiamo il report  dell’ufficio per il programma di governo della presidenza del consiglio dei ministri. Al momento del suo insediamento, nel febbraio 2014, l’attuale governo ha “ereditato” 889 provvedimenti attuativi ancora da adottare, rimasti in sospeso dai precedenti esecutivi. Mentre il 62% delle leggi approvate durante il primo anno del governo Renzi prevedono provvedimenti attuativi . Andandoli a contare ne sono 401, di cui 97 per la legge di stabilità 2015, 45 per la cosiddetta legge “sblocca Italia” e 37 per il “decreto competitività”. La maggior parte di questi provvedimenti sono a carico del ministero dell’economia e delle finanze (85), a cui segue la presidenza del consiglio dei ministri (40), e il ministero dell’ambiente, del territorio e del mare (34). Il dicastero guidato da Angelino Alfano ne ha da sbrigare 10 (solo relativi al periodo dal 22 febbraio 2014 al 12 febbraio 2015).

Per approfondire

Leggi lo speciale Unioni civili, contesto e nuove regole – InTema n. 6