I comuni sono meno indebitati (ma non è solo una buona notizia)

Nelle quattro città italiane più popolose il livello di indebitamento pubblico mostra una evidente flessione. Questo però avviene per lo più a causa di una decisa riduzione degli investimenti. E per l’intervento contabile realizzato per salvare il comune di Roma.

Sono due i parametri presi in considerazione per per misurare l’indebitamento delle 4 maggiori città italiane: Roma, Milano, Napoli e Torino.

Per valutare quanto pesa il debito sul bilancio abbiamo usato un indicatore calcolato come percentuale rispetto al totale delle entrate correnti riscosse. Ovviamente, più alta è la percentuale, più il debito grava sul bilancio dell’ente.

Mentre per osservare la capacità del comune di onorare i suoi impegni di spesa, abbiamo misurato la capacità di smaltire i residui passivi. Questi sono impegni di spesa che il comune ha contratto e contabilizzato nel corso dell’anno, senza riuscire a pagarli materialmente entro il 31 dicembre. Spesso si tratta di debiti verso le imprese per forniture di servizi o per lavori pubblici, ma anche verso i cittadini. In questo caso, più alta è la percentuale più il comune riesce a far fronte ai propri impegni.

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Nelle 4 maggiori città italiane il livello di indebitamento è sceso, anche a costo di un calo degli investimenti pubblici , come già rilevato. L’andamento di questo indicatore mostra una flessione, dal 220,99% del 2005 al 143,89% del 2014. Per ottenere questo andamento complessivo abbiamo calcolato la mediana dei valori riscontrati nelle 4 città maggiori.

Contemporaneamente, è raddoppiata la capacità di smaltire i residui passivi. Era al 19,77% nel 2005, mentre dieci anni dopo è salita al 38,77%: senza dubbio un indice di maggiore capacità di ripagare i propri debiti.

Quanto hanno di buono i dati appena analizzati? La tendenza è senza dubbio virtuosa, ma va letta in correlazione con almeno altri due fattori.

In primo luogo, il comune di Roma nel 2008 è stato salvato da un grave dissesto economico, ed il suo enorme debito pregresso – uscito dal bilancio dell’ente – è stato scaricato nella gestione commissariale. Questo ha (formalmente) fatto crollare l’indebitamento della città, distorcendo in parte la nostra analisi.

Secondo, la riduzione dell’indebitamento è, per certi versi, l’altra faccia della medaglia della crisi degli investimenti, di cui abbiamo già parlato. Gli enti locali, avendo limitato gli investimenti, hanno anche ridotto l’esigenza di contrarre mutui.

Per approfondimenti: