Luoghi di culto nelle città italiane, autorizzarne altri?

Fra i temi di voisiequi 2016 c’è anche la libertà di religione. Un diritto protetto dalla costituzione, ma il cui esercizio in spazi appositi, dopo l’ondata di terrorismo di matrice religiosa, non è più visto di buon occhio. Il tema è diventato centrale nelle campagne elettorali per le amministrative.

Nel dibattito per le elezioni comunali a Roma, Milano, Napoli e Torino molta attenzione è stata data alla religione. Un esempio su tutti, lo scontro a Milano dopo il dietrofront del comune sulla costruzione della nuova moschea. Ma com’è regolata la libertà di religione nel nostro paese? Che diritti hanno le comunità religiose?

La libertà religiosa è un principio costituzionale, regolato da vari articoli (3, 7, 8, 19, 20, 21, 117). Lo stato italiano è laico e in quanto tale deve assicurare a ogni confessione religiosa lo stesso trattamento. Lo stato stipula con ciascuna dei concordati (art. 8) in cui da un lato sancisce il diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, dall’altro il dovere di rispettare l’ordinamento italiano.

Art. 8 – Costituzione – Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.

Tutte le principali religioni in Italia hanno stipulato un concordato con lo stato, tranne l’Islam (questa situazione è data dalla mancanza di una forma associativa chiaramente rappresentativa della maggioranza dei musulmani in Italia). Il problema è sostanziale, perché nonostante la comunità musulmana sia molto numerosa nel nostro paese, formalmente la sua situazione giuridica è moto diversa rispetto a quella delle altre religioni.

In mancanza di un concordato con lo stato italiano spetta ai singoli comuni (e alla volontà del sindaco) destinare specifiche aree ed edifici da adibire a luoghi di culto per la religione islamica. Negli ultimi anni, a seguito dell’ondata di terrorismo islamico, l’argomento è diventato infuocato. Dalla legge “anti-moschee” della Lombardia bocciata dalla consulta, alla nascita dei centri islamici indipendenti, la materia è continuamente dibattuta.

Data l’importanza dell’argomento, abbiamo deciso di inserirlo fra i temi di VoiSieteQui. Abbiamo chiesto ai candidati di prendere posizione e al tempo stesso invitiamo i cittadini ad esprimersi e confrontarsi su un punto fondamentale per la politica locale a Roma, Milano, Napoli e Torino.

 

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