Come varia il sostegno al Governo?

Mese dopo mese, lo scarto fra Sì e No nei voti finali in Aula misura il reale sostegno al Governo. Al Senato, dove il margine della maggioranza è più sottile, l’andamento nel tempo di questo dato permette di vedere la stabilità (o instabilità) dei Governi Letta prima e Renzi poi.

Un modo per monitorare la salute dell’esecutivo è analizzare quant’è la differenza di voti fra maggioranza e opposizione. Per fare ciò, abbiamo calcolato la media mensile dei voti di scarto fra favorevoli e contrari nei voti finali del Senato.

Qui, più che a Montecitorio, il Governo Letta prima e quello Renzi poi, hanno avuto numeri più risicati. Ed è proprio per questo motivo, che questo esercizio permette di vedere quanto gli avvenimenti “extra-dibattito” abbiano avuto un’influenza diretta sui risultati dei voti finali in Aula.

Nel corso della legislatura infatti sono stati vari i sali e scendi causati da diversi motivi. Dalla scissione fra Forza Italia e il Nuovo Centrodestra (con l’uscita dei primi dal governo), a discussioni particolarmente accese (vedi Jobs Act e Italicum), i voti a sostegno dei due esecutivi sono stati tutt’altro che stabili nei due anni e oltre di legislatura.

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