Cosa succede in parlamento nell’ultima settimana della legislatura

Molti i movimenti in vista delle elezioni: boom di cambi di gruppo e nuovi schieramenti che entrano in extremis in parlamento, con un espediente per non raccogliere le firme necessarie per candidarsi. Per esempio Liberi e uguali e Noi con l’Italia.

Dicembre movimentato in parlamento, tra nuovi cambi di gruppo e la comparsa di numerosi nuovi schieramenti politici. Giri di valzer che già guardano alle elezioni politiche. Solo nella settimana prima di natale ci sono stati 20 cambi di gruppo, sintomo degli ultimi spostamenti in vista delle urne.

Chi deve raccogliere le firme

Molto dell’accaduto sembra collegabile all’attuale legge elettorale. Il numero di firme da raccogliere per partecipare alle elezioni è stato oggetto di acceso dibattito nelle ultime settimane. Al punto che la soglia da raggiungere è persino stata ridotta in extremis in legge di bilancio. Ma all’obbligo di raccolta firme ci sono delle eccezioni. Come stabilito dall’italicum, poi modificato dal rosatellum bis, i gruppi parlamentari presenti in almeno uno dei due rami costituiti prima del 15 aprile 2017 sono esenti dalla raccolta. Per questo motivo gruppi come il Centro Democratico di Bruno Tabacci hanno avuto forte peso nelle trattative politiche degli ultimi mesi. Ma in realtà anche i movimenti post 15 aprile hanno trovato delle scappatoie, facendo mutare il nome di gruppi parlamentari preesistenti in quello dei neonati partiti politici. Eventualità che infatti si è verificata.

Cosa è successo nelle ultime settimane

Nel mese di dicembre improvvisamente diversi nuovi schieramenti sono entrati in parlamento. Protagonista assoluta è stata la nuova “quarta gamba” di centro del centrodestra “Noi con l’Italia“, formazione nata il 19 dicembre e composta da numerosi partiti già esistenti: Direzione Italia di Capezzone, Idea di Gaetano Quagliariello, Scelta Civica di Enrico Zanetti e altri. Per essere esenti dall’obbligo di raccolta firme il gruppo di Scelta Civica-Ala-Maie alla camera dei deputati, costituito il 13 ottobre 2016, ha cambiato nome in Noi con l’Italia-Scelta civica-Maie. Allo stesso tempo, il gruppo di Alternativa popolare ha aggiunto al suo nome quello del neonato movimento di centro.

Altra realtà che è entrata sia a Montecitorio che a Palazzo Madama è Liberi e uguali. La compagine di centrosinistra guidata da Pietro Grasso si è aggregata ai pre-esistenti gruppi alla camera e al senato di Articolo 1-Mdp e di Sinistra Italiana-Sel-Possibile, che hanno entrambi aggiunto al proprio nome la dicitura Liberi e uguali.

Tutte le modifiche appena citate sono avvenute nelle ultime settimane prima di natale, e hanno prodotto numerosi nuovi cambi di gruppo.

I cambi di gruppo sotto l’albero 

Solo nella settimana prima di natale si sono registrati 20 cambi di gruppo, principalmente riconducibili agli spostamenti appena citati. Da inizio legislatura sono diventati così 566 i cambi di gruppo, portati a termine da 347 parlamentari, il 35,53% degli eletti. Montecitorio ha totalizzato 313 cambi di gruppo, con 207 deputati coinvolti, il 32,86 del totale. Al senato invece gli spostamenti sono stati 253, con 140 senatori transfughi (il 43,57%).

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