Raggiunta quota 546 cambi di gruppo da inizio legislatura.  Alla camera ben 6 deputati si sono spostati: in 5 sono entrati in Scelta civica-Ala-Maie, mentre la Santanché è passata ufficialmente a Fratelli d’Italia. In 57 mesi di legislatura, ci sono stati 9,58 cambi al mese. 

Il giro di valzer parlamentare nelle ultime settimane è stato particolarmente intenso a Montecitorio. L’11 dicembre c’è stato il passaggio formale a Fratelli d’Italia di Daniela Santanchè, che ha lasciato il gruppo di Forza Italia, con cui era entrata in parlamento. Il giorno dopo invece ben 5 deputati sono passati dal Misto a Scelta civica-Ala-Maie. Due – Vincenzo Piso e Eugenia Roccella – provenivano dalla componente Udc-Idea, e altri 3 da Fare!-Pri-Liberali, e cioè Matteo Bragantini, Enrico Costa e Emanuele Prataviera. Gli onorevoli Costa, Piso e Roccella erano stati eletti con il Popolo delle libertà, mentre Bragantini e Prataviera con la Lega nord.

Salgono così a 546 i cambi di gruppo da inizio legislatura, portati a termine da 345 parlamentari, il 36,32% dell’aula. La camera dei deputati, ring degli ultimi movimenti, ha totalizzato 310 cambi di gruppo, con 206 deputati coinvolti (32,70%). Più bassi i numeri assoluti di Palazzo Madama, con 236 cambi di casacca e 139 senatori transfughi (43,44%).

In 57 mesi di legislatura, ci sono stati 9,58 cambi di gruppo al mese. Rispetto allo scorso quinquennio (2008-2013), la media è più che raddoppiata. Nella XVI legislatura i cambi di casacca al mese erano infatti 4,5.

Per approfondire:

• Cambi di gruppo alla camera
• Cambi di gruppo al senato
• Perché i cambi di gruppo sono un problema