Le 103 leggi a metà strada

Approvata la legge elettorale, il parlamento è ora impegnato con la sessione di bilancio. Ma tra ius soli, cannabis e vitalizi le questioni aperte sono ancora tante. Quali saranno le priorità del governo? Uno sguardo ai 103 testi approvati in un ramo e in attesa del secondo voto.

Con l’inizio di novembre è cominciato in senato l’iter della legge di bilancio 2018. Il calendario di Palazzo madama per il mese in corso è completamente occupato dalla sessione di bilancio: fino al 10 il testo sarà in commissione, e dal 21 al 25 novembre è prevista la discussione e l’approvazione in aula. Nel frattempo, tra il 15 e il 17, verrà anche analizzato il decreto fiscale.

A Montecitorio invece ci sarà l’occasione per portare avanti l’iter di alcuni testi rimasti in sospeso in questi mesi di legislatura. Attualmente sono 103 i disegni di legge approvati in un ramo e in corso di esame nell’altro. Trentaquattro di questi, il 33%, sono fermi alla camera, ramo in cui la maggioranza ha un margine molto più ampio e dove il calendario dei lavori è libero, almeno per il mese di novembre, dalla sessione di bilancio. Il 41% di questi 34 testi è costituito da ratifiche di trattati internazionali, e la loro discussione e approvazione a Montecitorio è già calendarizzata per il mese di novembre. Altri testi di cui è prevista la trattazione da qui a dicembre sono: il ddl in materia di spettacolo, la legge europea 2017 e il ddl per il distaccamento del comune di Sappada dalla regione Veneto e conseguente aggregazione al Friuli-Venezia Giulia.

A questi si possono aggiungere altri provvedimenti spesso finiti sulle prime pagine dei giornali, ma che, al momento, sono ancora in fase di esame nelle commissioni competenti della camera: ddl in materia di demolizione di manufatti abusivi, la proposta sul registro delle opposizioni e il ddl whistleblowing.

Ma è al senato che sono in attesa i testi più rilevanti e di interesse generale. Il ramo, che fino a dicembre sarà occupato con la sessione di bilancio, ha equilibri politici molto più instabili e la maggioranza non può contare sugli stessi numeri di Montecitorio. Fra i 69 testi “parcheggiati” a Palazzo Madama in attesa della seconda approvazione ci sono: il ddl per l’abolizione dei vitalizi, lo ius soli, il testamento biologico, il ddl cannabis a uso medico, il ddl legittima difesa, il ddl sul reato di propaganda fascista, la riforma dei partiti e il ddl acqua pubblica.

Una volta conclusa la sessione di bilancio, il nuovo calendario dei lavori per il mese di dicembre sarà fondamentale per capire quali saranno le priorità politiche del governo al senato. Quali fra questi testi riusciranno a trovare i numeri necessari per completare l’iter? Anche in mancanza di una chiara maggioranza su determinate proposte, ci sono vie alternative per ottenere l’approvazione di un testo: da un lato cercare alleanze di scopo in gruppi ibridi (vedi i verdiniani di Ala o Gal), dall’altro convincere partiti contrari a convertire il dissenso in un’uscita dall’aula al momento del voto, abbassando di fatto la soglia di maggioranza necessaria.

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