Quanto valgono le entrate da altri enti pubblici

I comuni ricevono entrate da diversi enti. I principali sono lo stato e la regione di appartenenza, ma anche l’Unione europea e altre organizzazioni pubbliche hanno un ruolo nel determinare le entrate municipali. Vediamo quanto valgono questi incassi per i bilanci delle città maggiori.

Nella composizione del bilancio corrente, come abbiamo già analizzato in precedenza, non compaiono solo entrate proprie del comune, come le imposte e tasse locali. I comuni possono ricevere, a vario titolo, anche entrate e trasferimenti da parte di altri enti: in primo luogo lo stato e le regioni.

Oltre a questi, anche altre istituzioni e organizzazioni pubbliche possono contribuire alle casse municipali per finanziare progetti, manifestazioni e altre attività. Tra queste, in particolare, figurano:

  • l’Unione europea (o altre organizzazioni internazionali);
  • altri enti territoriali del nostro paese (come province, unioni di comuni, città metropolitane e anche altri comuni)
  • altri enti pubblici (ad esempio l’Inps).

I contributi e i finanziamenti ricevuti da queste organizzazioni sono contabilizzati in due voci di bilancio distinte. Nella categoria 4 delle entrate derivanti da trasferimenti correnti, denominata “contributi e trasferimenti da parte di organismi comunitari e internazionali” sono inseriti tutti i finanziamenti che il comune riceve, a vario titolo, dall’Unione europea e da altri enti internazionali. Questi fondi vengono stanziati per la realizzazione di specifici progetti, eventi o manifestazioni. Nella categoria 5 compaiono tutte le somme di denaro che il comune riceve da altri enti del settore pubblico italiano (territoriali e non).

Si tratta di entrate generalmente residuali rispetto a quelle ricevute dallo stato o dalla regione di appartenenza, ma comunque può essere interessante capire quanto valgono rispetto al bilancio di un ente locale, in particolare le città maggiori.

Nel 2014, tra le città con più di 200mila abitanti, quella che ha ricevuto il finanziamento più cospicuo rispetto alla sua dimensione demografica è stata Firenze, con 36,66 euro pro capite. Per il capoluogo toscano, nonostante si trovi al primo posto, queste entrate sono molto inferiori a quelle ricevute nello stesso anno dallo stato (60 euro circa) e dalla regione (poco meno di 89 euro).

Al secondo posto Torino con 26,66 euro per abitante. Per tutte le altre città italiane questa voce di entrata vale meno di 20 euro per abitante; per 8 di queste è addirittura inferiore ai 5 euro pro capite: Genova, Milano, Napoli, Roma, Verona, Bari, Catania, Palermo.

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