I testi in sospeso che possono (forse) diventare legge

Sono 91 le proposte approvate in un ramo che attendono il via libera definitivo nell’altro. Molti i disegni di legge importanti, ma alcuni probabilmente rimarranno bloccati a causa di una maggioranza sempre più instabile.

Con le dimissioni di Enrico Costa da ministro per gli affari regionali, continua il periodo turbolento per il governo Gentiloni. Da Art.1-Mdp a Alternativa popolare l’esecutivo nelle ultime settimane ha ricevuto diversi segnali di rottura. I tempi per un voto anticipato in autunno ormai non ci sono più e con molta probabilità la legislatura arriverà alla sua fine naturale. Numerosi i testi ancora in bilico che però rischiano di sfumare vista la particolare fase politica che sta vivendo il governo. Per la precisione ben 91 disegni di legge sono al momento a metà strada, approvati un ramo e in attesa della seconda approvazione nell’altro ramo.

Iniziamo con i testi che alla camera stanno aspettando il voto dopo l’approvazione di Palazzo Madama. A Montecitorio infatti la maggioranza ha numeri molto ampi, e con più facilità può pensare di ottenere i risultati desiderati. Fra i provvedimenti più significativi soltanto la riforma del codice antimafia rientra in questa categoria. Il disegno di legge però non è calendarizzato per il mese di luglio, e quindi rischia di sfumare. Unica proposta che risulta in programma alla camera e che ha già ottenuto l’approvazione di Palazzo Madama, riguarda il rinnovo dei mandati degli organi del comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e delle federazioni sportive nazionali.

Molta invece la carne sul fuoco al senato, dove però la maggioranza ha numero risicati. Fra i testi importanti che sono stati già approvati dalla camera abbiamo: testamento biologico, ius soli, divorzio breve, legittima difesa e concorrenza. Fra questi solo il ddl testamento biologico e il ddl concorrenza sono calendarizzati per la discussione in aula, rispettivamente a fine luglio e nella prima settimana di agosto.

Appare difficile invece, a meno di accelerate improvvise, l’approvazione di alcune riforme che sono state lungamente al centro del dibattito politico, ma che in realtà non hanno mai ricevuto l’approvazione di nessuno dei due rami. Solamente per fare due esempi: ddl per l’abolizione dei vitalizi e quello per la legalizzazione della cannabis.

Capitolo a parte meritano ovviamente i decreti legge. Quattro quelli attualmente in attesa di conversione in legge: decreto banche venete (al senato e già approvato alla camera), decreto per il sud (al senato in prima lettura), il decreto vaccini (al senato in prima lettura) e il decreto per la parità di trattamento dei creditori (alla camera in prima lettura). Con molta probabilità diventeranno legge anche la legge europea 2017 e la legge di delegazione europea 2016. Entrambi i testi sono ancora all’inizio dell’iter, ma essendo provvedimenti che vengono proposti e approvati ogni anno (anche per vincoli europei) sicuramente completeranno il proprio percorso.

Sembra chiaro che lo spazio per l’approvazione di leggi chiave sia poco, anche perché a Palazzo Madama, dove sono “parcheggiati” la maggior parte dei testi analizzati, l’equilibrio politico è particolarmente instabile. Nell’ultimo voto di fiducia al senato, quello sulla manovra correttiva, il governo ha ottenuto 144 sì, 104 no e 1 astenuto. Un voto che si è giocato su una maggioranza quasi tutta presente (solo 2 assenze nel Pd e 1 in Ap), e le molte assenze nell’opposizione. Articolo 1 – Mdp (ormai più fuori che dentro il governo) non ha partecipato al voto, il 16% di Forza Italia non era in aula come anche l’oltre il 30% di Ala-Scelta civica. Tutto questo è sintomatico del fatto che se il governo vuole approvare un atto deve: avere tutti i suoi senatori presenti, sperare che molti dell’opposizione siano assenti e soprattutto cercare di racimolare qualche voto dai gruppi “misti”. Anche per questo motivo il premier Gentiloni ha rinviato l’approvazione dello ius soli a dopo l’estate e non sorprenderebbe se questo fosse il destino anche di altre proposte.

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