Quattro mesi di governo e 8 voti di fiducia per l’esecutivo Gentiloni

Sia alla camera che al senato il governo ha posto la fiducia per far approvare il decreto migranti del ministro Minniti. È la terza volta che per convertire un decreto legge si utilizza lo strumento in entrambi i rami del parlamento.

Oggi l’esecutivo Gentiloni festeggia i primi quattro mesi di governo. Nella giornata di ieri, per l’approvazione del decreto migranti alla camera, ha posto l’ottava questione di fiducia da quando si è insediato. In precedenza era stata utilizzata due volte per il decreto salva banche (sia alla camera che al senato), due volte per il milleproroghe (sia alla camera che al senato), per l’approvazione al senato del ddl sul codice penale, per il voto al senato dello stesso decreto migranti e a inizio mese per il decreto terremoto al senato.

In 121 giorni il governo ha convertito in legge 5 decreti, per 3 di essi (il 60%) ha utilizzato la fiducia per l’approvazione in entrambi i rami. Più in generale il rapporto fra testi approvati e questioni di fiducia è al 44,44%, considerando le 8 occasioni in cui lo strumento è stato utilizzato per l’approvazione di 18 leggi. Numeri in crescita rispetto all’ultimo rilevamento, ma sempre sotto a quelli del governo Monti (45,13%).

Nei 4 mesi al potere il governo Gentiloni ha posto la fiducia 2 volte al mese , in linea con la media stabilita dal precedente esecutivo Renzi. Dal governo Berlusconi IV in poi (2008-2011) solo la squadra tecnica capitanata dal senatore a vita Mario Monti aveva raggiunto livelli maggiori, con una media di 3 al mese.


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