I nuovi equilibri nel parlamento europeo

Sono passati due anni e mezzo dalle elezioni del parlamento europeo e per statuto questo è il momento in cui vengono riassegnate tutte le cariche. Antonio Tajani è diventato il nuovo presidente dell’aula ma molte altre cariche sono state ridistribuite. Vediamo come.

Nel parlamento europeo a metà legislatura è prevista una redistribuzione di alcuni incarichi chiave. Con il cosiddetto reshuffle vengono riassegnati a metà mandato i membri dell’ufficio di presidenza, i presidenti e i vicepresidenti delle commissioni, e i coordinatori dei gruppi all’interno delle commissioni.

VoteWatch Europe ha calcolato con un apposito algoritmo come è cambiata l’influenza dei diversi attori politici nell’europarlamento. Da questa analisi emerge che l’influenza delle varie famiglie politiche nella sostanza non è cambiata, nonostante la nuova alleanza tra il Partito popolare europeo (Epp) e i liberali dell’Alde che ha portato Tajani alla presidenza.

I cambiamenti più importanti si sono invece registrati nell’influenza dei partiti nazionali all’interno dei gruppi e in generale nel parlamento. Il paese che ha guadagnato di più dal reshuffle è stato Malta, che in questo momento ha la presidenza di turno dell’Unione. Anche l’Italia ha tratto molti vantaggi da questo rimpasto, mentre tra i paesi maggiori a perdere di più sono stati Germania e Regno Unito.

La perdita di posizioni della Germania si deve soprattutto alle dimissioni di Martin Schulz, mentre il Regno Unito paga prima di tutto il prezzo della Brexit. Tuttavia i deputati tedeschi restano molto forti nell’europarlamento e quelli britannici hanno perso meno di quanto molti analisti non si aspettassero.

Cosa cambia nell’Epp
Tra i popolari il partito che più si è avvantaggiato del reshuffle è Forza Italia. I suoi rapporti con l’Epp sono stati spesso tesi in passato, tuttavia oggi Forza Italia ha acquisito un peso notevole al suo interno. Infatti oltre alla presidenza del parlamento ottenuta da Tajani, Stefano Maullu è diventato vicepresidente della commissione cultura e istruzione. Viceversa il Nuovo centro destra ha perso la presidenza della commissione ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare (Envi).

Anche l’aumento d’influenza dei parlamentari di Malta è passato in buona parte dall’Epp. Infatti un deputato maltese è diventato coordinatore del gruppo all’interno della commissione libertà civili, giustizia e affari interni. Una posizione particolarmente importante poiché questa commissione si occupa della riforma del sistema di Dublino. Infatti Malta è in prima linea sul tema immigrazione e in particolare sul meccanismo di ripartizione dei migranti tra gli stati membri.

Bisogna inoltre tener presente che questo ruolo prima era ricoperto da un membro del partito cristiano democratico bavarese (Csu). Cioè un partito che sull’immigrazione si è posto in netto contrasto rispetto alle posizioni di apertura di Angela Merkel. Ciò non toglie comunque che Manfred Weber, membro della Csu, rimane alla guida del gruppo dei popolari nel parlamento europeo.

Cosa cambia nel gruppo dei Socialisti e democratici (S&d)
Nonostante la sconfitta di Pittella nello scontro con Tajani per la presidenza, il Pd è comunque il partito che, tra i socialisti, ha guadagnato di più dal reshuffle. Tre europarlamentari Pd sono infatti diventati coordinatori dei socialisti nelle commissioni commercio internazionale (Alessia Maria Mosca), industria, ricerca e energia (Nicola Danti) e cultura e istruzione (Silvia Costa).

Anche tra i socialisti i parlamentari maltesi hanno ottenuto qualcosa. Un europarlamentare di Malta è infatti diventato coordinato del gruppo in commissione ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare (Envi). Anche questa commissione è particolarmente importante per i socialisti poiché è la sede dove si verificano più spesso i contrasti con i popolari.

In precedenza a coordinare i socialisti nell’Envi era un eurodeputato tedesco che però si è dimesso dal parlamento europeo per candidarsi alle elezioni locali in Germania. Questo è quindi un altro elemento, insieme alle dimissioni di Shultz, che ha portato alla riduzione dell’influenza tedesca nel gruppo socialista e più in generale nel parlamento europeo.

Il partito laburista inglese invece ha perso il coordinamento di due commissioni. Questa è certamente una conseguenza della Brexit ma bisogna anche tenere presente il netto spostamento a sinistra del partito di Corbyn, rispetto al resto della famiglia socialista.

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