Come funzionano le decurtazioni alla diaria dei parlamentari assenteisti

In teoria le regole sono chiare ma in concreto non è dato sapere a quanto ammontano le penalità economiche realmente applicate. Vediamo quanto guadagnano deputati e senatori e quanto dovrebbero perdere per le assenze (ma basta poco per essere considerati presenti). 

L’articolo 69 della costituzione italiana prevede che i membri del parlamento ricevano una indennità stabilita dalla legge, a garanzia del libero svolgimento del proprio mandato elettivo. Per i deputati l’importo netto è di circa 5.000 euro mensili, per i membri del senato di 5.300 euro.

A questi circa 5.000 euro mensili vanno aggiunti vari rimborsi, dalle spese per l’esercizio del mandato alla diaria alle facilitazioni per il trasporto, per un totale di circa 12.000 euro mensili. La diaria è una voce di spesa importante per le casse di camera e senato. Viene riconosciuta a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma e ammonta a circa 3.500 euro al mese. Ed è su questo specifico tipo di rimborso che si applicano le decurtazioni per un numero eccessivo di assenze.

Alla camera la diaria viene decurtata di 206,58 euro per ogni giorno di assenza alle sedute dell’aula in cui si svolgono votazioni con il procedimento elettronico, e questo è un dettaglio fondamentale. Per essere considerati presenti basta partecipare al 30% delle votazioni nel corso della giornata. Regole analoghe anche al senato. Inoltre viene applicata un’ulteriore decurtazione fino a 500 euro mensili in base alla percentuale di assenze dalle sedute delle giunte, delle commissioni permanenti e speciali, del comitato per la legislazione, delle commissioni bicamerali e d’inchiesta, e delle delegazioni parlamentari presso le assemblee internazionali.

Alcuni problemi sono evidenti già solo dalla formulazione delle decurtazioni: queste valgono solo nelle sedute con votazioni elettroniche, e basta essere presente a meno della metà delle votazioni per non incappare nella penalità. Inoltre un parlamentare, per quanto assenteista, non vedrà mai toccata la sua indennità (circa 5.000 euro), ma solo la diaria.

Inoltre si registra una totale mancanza di trasparenza sulle modalità con cui queste regole vengono fatte rispettare e sull’entità delle eventuali decurtazioni. Queste informazioni non vengono pubblicate né per le singole sedute né con report di riepilogo che facciano il punto sul fenomeno nel corso della legislatura.

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