Parlamentari, pensioni, vitalizi e la confusione della politica

Dalle imprecisioni dell’ex premier Matteo Renzi all’ambiguità dei siti di camera e senato. Con l’ipotesi di voto a giugno l’argomento riguarda molti eletti, ed è oggetto di dibattito. Vediamo quanti sono i politici che non hanno ancora maturato il diritto a una pensione da parlamentare.

«Per me votare nel 2017 o nel 2018 è lo stesso. L’unica cosa è evitare che scattino i vitalizi perché sarebbe molto ingiusto verso i cittadini. Sarebbe assurdo»

L’sms inviato da Matteo Renzi al giornalista di La7 Giovanni Floris ha fatto molto discutere, principalmente per l’errore dell’ex premier. Con le modifiche introdotte durante il governo Monti a fine 2011 i vitalizi dei parlamentari hanno lasciato spazio a una regolare pensione, così come succede per tutto i dipendenti della pubblica amministrazione. La differenza è sostanziale perché il calcolo della cifra da percepire mensilmente non è più retributivo ma contributivo (basato cioè su quanto è stato versato negli anni).

Secondo le regole attuali deputati e senatori ricevono la pensione da parlamentare al 65esimo anno di età e solo dopo aver completato 5 anni di mandato. Per ogni anno di mandato oltre il quinto, il requisito anagrafico è diminuito di un anno sino al minimo inderogabile di 60 anni.

Come è emerso di recente – ricostruendo i dettagli con molta difficoltà a causa delle strane omissioni dei siti istituzionali – il regolamento interno di camera e senato indica che la frazione di anno è computata come anno intero purché corrisponda ad almeno sei mesi ed un giorno. Basterà quindi raggiungere 4 anni, 6 mesi e 1 giorno di mandato per maturare la pensione da parlamentare. Attualmente ci sono 402 deputati e 193 senatori in carica che ancora non hanno maturato i giorni necessari per avere diritto alla pensione da parlamentare. In totale sono circa il 63% degli eletti, percentuale tutto sommato alta a causa dei tanti neo-parlamentari alla prima legislatura; un dato importante dovuto alle novità di liste come Movimento 5 stelle, Scelta civica e Sinistra ecologia e libertà, o al forte ricambio in partiti numerosi come il Partito democratico.

Vista l’importanza della materia, l’eccessiva confusione da parte della classe dirigente e delle istituzioni non fa per niente bene al dibattito pubblico.

Per approfondire:

6 pensieri su “Parlamentari, pensioni, vitalizi e la confusione della politica

  1. Nazario

    È vero che i parlamentari si sono creati un sistema contributivo 3 volte più favorevole, 300%, degli altri italiani? In particolare, oltre al meccanismo dell’età, la rivalutazione dei coefficienti del contributivo?

    1. Emanuele Sarto

      Non facciamo gli ingenui. I privilegi di pensioni agevolate ma, ancor prima, di salari molto ben remunerati, possono essere eliminati unicamente con L’ULTIMA PAROLA AL POPOLO. La Costituzione recita all’articolo 69: “i membri del Parlamento ricevono un’indennità stabilita dalla legge”. Le leggi, lo sappiamo, le fa il Parlamento. Perché mai i parlamentari dovrebbero interrompere la legislatura che ha la sua naturale scadenza. Per impedire ad alcuni di ottenere quanto prevede la legge?
      Lei Nazario dice “si sono creati”. Lei parla delle pensioni ma non deve dimenticare gli emolumenti. Anche quelli i parlamentari li decidono da soli. Forse ricorderà la “Commissione Giovannini”. Dovette confrontare l’indennità dei parlamentari italiani con quella dei loro colleghi dei Paesi stranieri più rappresentativi. Dopo mesi di lavoro il rapporto decretò l’impossibilità di un confronto attendibile. Non crede che siamo d’innanzi a un evidente e palese conflitto di interessi? Non lo dice Openpolis, non lo dicono i giornali, non lo dicono i partiti e nemmeno il M5S, non lo dice la TV ma lo dice il buon senso: è un’evidente, lapalissiana situazione di conflitto di interessi.
      Non crede che senza tante commissioni e studi ma insieme e con l’ultima parola al Popolo, si riuscirebbe a trovare una soluzione dignitosa per i parlamentari e soddisfacente per noi rappresentati?
      Invece di esternare stupore e indignazione dovremmo ragionare su come sia possibile sanare quel colossale conflitto. 😉

  2. AteistaDarwiniano

    Quindi se prendiamo per buono il 24 febbraio 2013 ..più 4a 6m 1gg
    ..fa 25 agosto 2017.
    Voteremo prima o dopo? Vedremo cosa scelglieranno di fare i politici ..e poi se verranno premiati dai votanti.

  3. Roberto Delpopolo

    Io non mi sono accorto di nulla, anzi ero erroneamente favorevole ai vitalizi dei politici, anche quelli gonfiati. Io ero attratto dalla storia di Jimmy Hoffa e mi arrabbiavo per come era finita la sua vita. Ricordo mia madre che si comportava come una guerriera contro i politici che prendevano alti stipendi ed alte pensioni. Mia madre si ammalò con questa rabbia in corpo ma oggi penso che mia madre era una forza naturale contro qualcosa di sbagliato. Nel 2017 mi ritrovo mia madre morta per avere assunto medicine errate. Forse si è fatta fregare dal suo boia per aver mollato la presa e forse è colpa mia per averla convinta a calmarsi. Da poco tempo ho pensato che dietro questi vitalizi si nasconde una storia di mafie ingorde ed in modo specifico si nasconde la storia del grande Jimmy Hoffa, un uomo non esattamente mafioso ma amico delle mafie per necessità, per proteggere i diritti degli oppressi. Ho riflettuto su come Jimmy non sia stato in grado di avere un funerale onorevole perchè il corpo non fu trovato. L’errore di Jimmy Hoffa fu forse quello di avere accettato una grande pensione ed un grande buono uscita. Perciò, a fine conti, chi cerca grandi pensioni alimenta una mafia del peggior tipo e cioè quella che taglia o ruba le pensioni ai poveri per dare più soldi ai ricchi e famosi. Jimmy Hoffa mi ha fregato. Ora non trovo nemmeno una parte della mia pensione.

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