La spesa dei comuni nelle residenze per anziani

Il capitolo del bilancio comunale dedicato al welfare non comprende solo asili nido e assistenza per le famiglie, ma anche i servizi per la terza età. Tra le città con oltre 200mila abitanti a spendere di più per queste prestazioni è Trieste, seguita da Milano e Firenze.

La popolazione europea in generale, e quella italiana in particolare, è in rapido invecchiamento. Questo fenomeno ha un impatto sulle politiche pubbliche europee e nazionali, in particolare per la sostenibilità del nostro modello sociale. Anche a livello locale i comuni investono alcune delle loro risorse per le esigenze della vecchiaia.

Quando si pensa alle funzioni sociali delle amministrazioni municipali, il primo ambito di attività che viene in mente è quello degli asili nido. Ma i servizi per l’infanzia non sono la sola spesa sostenuta dal welfare locale: il budget comunale infatti può prevedere anche una quota di spesa per le residenze per gli anziani.

Questo tipo di spesa può essere consultato su openbilanci.it, e comprende tutte le somme stanziate dal comune per le strutture residenziali e di ricovero degli anziani residenti sul territorio. Tra queste sono incluse le spese per la manutenzione e la costruzione di strutture adeguate, per il personale e le altre spese correnti.

Vediamo quali, tra le città italiane con più di 200mila abitanti, hanno speso di più pro capite nel 2014 in questo capitolo del bilancio.

Trieste è prima in classifica con 58,57 euro pro capite. Al secondo e terzo posto ci sono Milano e Firenze, con rispettivamente 41,72 e 28,05 euro per ogni abitante. Le altre città risultano molto distanziate: Catania è prima tra le città del sud, ed è quarta nella classifica generale con 16,38 euro pro capite. Meno di un euro per ogni residente a Genova (0,66 euro ) e nella capitale. Roma nel 2014 ha speso 20 centesimi per ogni abitante nelle residenze per anziani. Questa voce di spesa non compare nei bilanci comunali di Bologna e Padova per il 2014.

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