Quasi 2 voti di fiducia al mese per il governo Renzi

Quello sulla legge di bilancio potrebbe essere l’ultimo voto di fiducia del governo Renzi, prossimo alle dimissioni. Rispetto agli esecutivi che lo hanno preceduto, quello ancora in carica ha chiesto la fiducia quasi due volte al mese, contro le 3 di Monti, le 1,11 di Letta e le 1,07 di Berlusconi.

Dopo la bocciatura della riforma costituzionale, il presidente del consiglio è salito al Quirinale per rimettere il mandato nelle mani del capo dello stato. Ma il presidente Mattarella ha chiesto al premier Renzi di non formalizzare le dimissioni fino a quando non sarà approvata la legge di bilancio.

Così, per votarla prima che si apra la crisi di governo, l’esecutivo ha posto sul provvedimento la sua 65esima questione di fiducia. Da parte della maggioranza, la scelta viene difesa come necessaria per velocizzare il successivo iter delle consultazioni da parte del colle. Le opposizioni protestano perché in questo modo non sarà possibile emendare il testo già approvato alla camera in prima lettura.

In tutto sono stati 75 i voti di fiducia richiesti nella XVII legislatura. Di questi, 10 risalgono al governo di Enrico Letta, che in media nei suoi 300 giorni in carica ha chiesto 1,11 voti di fiducia al mese. L’esecutivo guidato da Matteo Renzi invece ha posto la fiducia 1,97 volte al mese.

Una media inferiore a quella del governo Monti (3 voti di fiducia al mese), ma superiore a quella del quarto governo Berlusconi (1,07 fiducie al mese tra il maggio 2008 e il novembre 2011).

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