Le cifre mondiali dell’aiuto pubblico allo sviluppo

Quasi 139miliardi e mezzo di euro le risorse destinate alla cooperazione a livello globale nel 2014. Per la maggior parte, l’88,46%, hanno contribuito i paesi del Comitato per l’aiuto allo sviluppo dell’Ocse, i cosiddetti paesi Dac, di cui fa parte anche l’Italia.

Per vocazione e motivazione rivolto all’esterno, verso luoghi altri non solo geograficamente ma anche economicamente, l’aiuto pubblico allo sviluppo (che gli addetti ai lavori chiamano aps) è per sua intrinseca natura di carattere internazionale. La legge italiana definisce come «parte integrante e qualificante della politica estera» la cooperazione allo sviluppo. Siamo perciò di fronte a flussi che avvengono in un contesto globale, dove si allineano da una parte i paesi donatori, o anche quelli che man mano lo sono diventati, e dall’altra i paesi che ricevono gli aiuti, nell’ottica di uno spostamento geografico di mezzi e risorse improntato idealmente su criteri di equità e di parità di accesso.

Vale dunque la pena analizzare la consistenza di questi flussi a livello mondiale. Il volume mondiale di risorse destinate alla cooperazione pubblica allo sviluppo ha sfiorato i 139miliardi e mezzo di euro nel 2014. Questa cifra risulta in crescita del 12,40% rispetto a 4 anni prima. La parte più consistente è quella del Comitato per l’aiuto allo sviluppo dell’Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), comitato noto con l’acronimo inglese “Dac”, che sta per Development Assistance Committee. I cosiddetti paesi Dac hanno contribuito con l’88,45% delle risorse mondiali. Un altro 10,02% fa capo alle agenzie multilaterali, mentre la quota finanziata da paesi non Dac è dell’1,53% del totale. Le proporzioni tra i principali attori della cooperazione internazionale sono simili anche nei 4 anni precedenti. Nel grafico sono mostrate le cifre nel loro andamento nel tempo.

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Invece aggregando i dati in un altro modo, vediamo che, sempre nel 2014, i paesi del g7 hanno destinato in aps 88miliardi e 788milioni di euro , il 66,33% del flusso mondiale. Invece i paesi dell’Ue membri del comitato Dac hanno impegnato fondi per oltre 64miliardi di euro (il 46% del totale). Proporzioni quasi immutate rispetto al 2010, quando erano del 63,82% per i paesi g7, e del 45,75% per i paesi Dac Ue.

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