Ancora sovraffollate due carceri su tre

Il problema dei penitenziari troppo pieni è ormai archiviato. Il tasso di affollamento in effetti è sceso. Eppure in alcuni istituti si arriva ancora a contenere 191 o 181 detenuti ogni 100 posti letto, come succede a Brescia e Como. Perché in realtà il dato positivo è una media.
I provvedimenti che, a partire dal 2010, sono intervenuti sulla situazione delle carceri, hanno ridotto molto il tasso di affollamento. Era al 151% in quell’anno, è sceso al 108% oggi. Questo dato ha permesso a gran parte della classe politica italiana di considerare risolta l’emergenza carceri.

Se la situazione è in effetti migliorata, non si può dire che sia completamente risolta. Non solo perché il nostro sistema penitenziario ha ancora più detenuti di quanti siano i posti letto disponibili, né perché siamo comunque sesti nella classifica europea del sovraffollamento. Il tasso di affollamento nazionale è un dato di sintesi che deriva dal rapporto percentuale tra numero di detenuti e posti disponibili nell’intero paese. È molto utile quando si tratta di comparare stati diversi, o quando vogliamo un’informazione rapida sulla sostenibilità potenziale di un sistema penitenziario.

Ma può essere fuorviante quando ci chiediamo se le carceri di uno stato sono troppo stipate. Il tasso di affollamento nazionale è una media che non tiene conto del fatto che i posti disponibili in un istituto penitenziario sottoutilizzato non compensano quelli mancanti in uno sovraffollato.

Per avere questa informazione ulteriore è necessario verificare istituto per istituto. Andando a vedere i dati del ministero, risulta che circa 2/3 delle carceri italiane ha meno posti disponibili di quanti il numero di detenuti richiederebbe. In alcuni casi questo scostamento riguarda poche unità, ma in altri i carcerati sono quasi il doppio dei posti disponibili.

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Secondo le rilevazioni periodiche del ministero della giustizia, al 30 giugno 2016 i 10 istituti penitenziari più sovraffollati d’Italia sono quelli di Brescia “Nerio Fischione” (191,53% di sovraffollamento), Como (181,45%), Lodi (180%), Taranto (173,53%), Grosseto (173,33%), Catania “Bicocca” (170,29%), Arienzo (169,23%), Vigevano (164,85%), Bergamo (162,19%) e Brescia “Verziano” (159,72%).

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