Quanto costa il sistema penitenziario italiano

Nel 2013 il dipartimento per l’amministrazione penitenziaria ha speso circa 124 euro al giorno per ogni detenuto. Di questi solo 9,26 euro, il 7,5%, sono serviti a mantenere i detenuti. Uno sguardo alle varie voci che compongono la spesa per le carceri e al suo andamento nel tempo.

Tra 2001 e 2013 il costo medio dell’amministrazione penitenziaria è stato di circa 2,8 miliardi all’anno. Questa cifra è composta da costi fissi, tra i quali la manutenzione delle carceri e le spese per il personale, e da costi variabili, come il mantenimento dei detenuti, il cui numero può cambiare di anno in anno.

Osservando il costo giornaliero per ogni carcerato, si nota che è stato costantemente contenuto tra i 100 e 130 euro. Fanno eccezione gli anni immediatamente successivi all’indulto 2006, dove è schizzato fino a 190 euro in conseguenza della riduzione della popolazione carceraria.

Nel 2013, lo stato italiano ha speso circa 124 euro al giorno per ogni detenuto. Un costo che si compone di molte voci diverse, che possiamo analizzare nel dettaglio.

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Analizzando come sono composti i 123,78 euro al giorno che lo stato ha speso per ogni detenuto nel 2013, osserviamo che la stragrande maggioranza delle spese è servita per pagare il personale. Si tratta di quasi 102 euro, pari a più dell’82%. Trattandosi di un costo fisso, questa quota di spesa è aumentata rispetto agli anni precedenti, come conseguenza della riduzione del sovraffollamento.

La spesa per il mantenimento dei detenuti invece, variabile in funzione del loro numero, vale 9,26 euro al giorno per ogni carcerato. In altri termini, solo il 7,5% del bilancio dell’amministrazione penitenziaria serve a mantenere i detenuti .

Gli investimenti, tra cui la ristrutturazione degli istituti penitenziari o la costruzione di nuove carceri, hanno rappresentato il 5,6% della spesa (6,90 euro). Le spese per beni e servizi, come quelle per le utenze e la manutenzione ordinaria degli immobili, valevano il 4,8% (poco meno di 6 euro).

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