Buche, piste ciclabili, semafori: quanto spendono i comuni in viabilità

Mantenere e migliorare la qualità delle strade cittadine ha un costo. Nel 2014 Milano, Venezia e Padova sono state le città, tra quelle con più di 200mila abitanti, che hanno speso di più a livello pro capite in infrastrutture e mobilità urbana.

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Uno dei parametri più immediati su cui i cittadini valutano l’attività del sindaco è la qualità delle strade. Non solo le buche riparate, ma anche tutti gli interventi infrastrutturali necessari per migliorare la mobilità urbana. Per vedere quanto spendono le maggiori città italiane in questo tipo di servizi consultiamo la la voce “viabilità” su openbilanci.it.

Questa voce comprende tutte le spese per rendere più agevole la percorribilità delle strade urbane. Non solo per le automobili: rotonde, ponti, strade, ma anche piste ciclabili e aree pedonali. È compresa nel computo anche la spesa per l’arredo urbano strumentale alla circolazione stradale: semafori e cartelli stradali.

Questa rubrica si è già occupata della spesa in viabilità relativa al 2013, uno sguardo alla classifica 2014 può dirci cos’è cambiato nella scelta delle priorità delle amministrazioni comunali italiane nelle città con più di 200mila abitanti.

 

Se nel 2013 era Venezia la città con la maggiore spesa in viabilità, nel 2014 è Milano la prima in classifica con 129,53 euro pro capite. Venezia si piazza comunque al secondo posto tra le maggiori città che spendono di più in viabilità (124,14 euro per ogni abitante della città lagunare).  Agli ultimi posti della classifica troviamo Genova (45,85 euro pro capite), Bari (44,33), Torino (41,09) e Catania (34,79). Ultima classificata tra le 15 città con oltre 200mila abitanti Napoli, con 30,98 euro per ogni residente, in calo rispetto ai 56,14 euro pro capite dell’anno precedente, quando infatti risultava al nono posto.

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