Il 27% dei parlamentari ha cambiato gruppo almeno una volta

Il valzer parlamentare non si ferma. Nuovi gruppi sono stati formati, sono nate alleanze e non è mancato un salto di schieramento. Al momento alla camera rimangono solo 4 gruppi riconducibili a liste elettorali che hanno partecipato alle elezioni.

Andiamo con ordine. Mentre l’opinione pubblica, i giornali e i politici nazionali erano già impegnati con il voto sulla riforma costituzionale, in parlamento sono successe un po’ di cose. Come da prassi nella XVII legislatura, scenario del valzer parlamentare è stata la camera dei deputati.

L’infinita telenovela dell’esperimento politico creato da Mario Monti, di cui abbiamo parlato in varie occasioni, ha avuto ulteriori risvolti. Dopo la rottura di Zanetti, attuale segretario di Scelta civica, con una parte del gruppo alla camera, è stato ufficializzato il matrimonio con i verdiniani di Al-a, dando vita a Scelta civica verso i cittadini per l’Italia-Maie. I restanti deputati eletti con Monti (che nel frattempo ha perso la paternità sul logo a Montecitorio) si sono così ricompattati in Civici e innovatori.

Al momento alla camera ci sono 11 gruppi parlamentari, di cui solo 4 chiaramente riconducibile a liste elettorali che hanno partecipato alle politiche del 2013: Partito democratico, Movimento 5 stelle, Lega nord e Fratelli d’Italia.

Inoltre la settimana scorso Alessandro Pagano, deputato siciliano eletto con il Popolo delle libertà, è passato da Area popolare (Ncd-Udc) alla Lega nord. Cambio di gruppo importante perché sancisce il passaggio di un parlamentare dalla maggioranza all’opposizione.

A Montecitorio sono 146 i deputati che hanno cambiato gruppo almeno una volta, per un totale di 205 cambi di casacca. Al senato i numeri sono leggermente inferiori: 117 senatori coinvolti per 175 cambi. In totale, nella XVII legislatura 263 parlamentari hanno cambiato gruppo (27,68%), per un totale di 380 cambi di casacca. 
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