In Europa solo quattro donne guidano il loro paese

David Cameron ha lasciato Downing Street. Al suo posto a capo dell’esecutivo Theresa May, dal 2010 alla guida del ministero dell’interno. Le sue colleghe come capo di governo o di stato sono Merkel in Germania, Grybauskaitė in Lituania e Szydło in Polonia. 

Il referendum sull’uscita dall’Unione europea del Regno Unito ha lasciato il segno. Il giorno dopo la vittoria del “leave” una serie di avvenimenti hanno ribaltato l’equilibrio politico del paese: David Cameron si è dimesso, Nigel Farage ha lasciato la guida dell’Ukip e Boris Johnson si è tirato fuori dalla corsa per la leadership del partito conservatore. Un susseguirsi di eventi che ha portato al vertice dei Tory Theresa May, che diventerà così la seconda donna dopo Margaret Thatcher a guidare il Regno Unito.

Abbiamo recentemente affrontato il tema delle donne al potere nel MiniDossier “Trova l’intrusa“, uscito a marzo.  Il quadro emerso è duplice. Se da un lato la presenza femminile nelle istituzioni è cresciuta negli ultimi anni, dall’altro l’accesso ai ruoli di maggiore responsabilità non può dirsi ancora paritario. Aumentano cioè le donne in politica, ma raramente hanno un ruolo di potere.

Con l’arrivo di Theresa May salgono a quattro le donne che guidano paesi europei. Per le diverse forme di governo vigenti nel vecchio continente, questa figura può essere ricoperta o dal capo del governo o dal capo di stato. Oltre a Theresa May nella prima categoria rientrano Angela Merkel (in Germania) e Beata Szydło (in Polonia), mentre nella seconda categoria troviamo Dalia Grybauskaitė, presidente della Lituania dal 2009. Cresce quindi la percentuale di donne al vertice di paesi europei, passando dal 10% al 14%. In aggiunta, insieme a Elisabetta II, il Regno Unito si ritrova ad avere l’unica accoppiata femminile al potere nel vecchio continente: sia capo del governo che capo dello stato.

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