Assegni alle famiglie che accolgono rifugiati: Parisi dice no, Sala sì

Il comune di Milano ha lanciato un bando per le famiglie che ospitano rifugiati: 350 euro al mese a spese dell’amministrazione. I due candidati al ballottaggio la pensano in maniera opposta sulla materia

2016-06-07 (4)

Con una campagna elettorale che si fa sempre più accesa, lo scontro fra Beppe Sala e Stefano Parisi si è incentrato su vari temi. Grazie alle versione dedicata a Milano di voisietequi abbiamo chiesto a entrambi di rispondere a 20 domande, “costringendoli” a prendere posizione. Dall’Area C alla riapertura dei navigli, diverse tematiche hanno diviso il candidato di centrodestra e quello di centrosinistra. E tra i punti di disaccordo c’è l’assegno di 350euro che il comune ha destinato alle famiglie che decidono di accogliere rifugiati politici e richiedenti asilo. 

Il bando è stato annunciato dal comune di Milano a gennaio del 2016. L’idea è di razionalizzare l’uso delle risorse statali destinate ai richiedenti asilo, con un risparmio addirittura del 70% sulla spesa media per l’ospitalità. La permanenza nei centri Sprar ha un costo di 35 euro pro capite al giorno, mentre il costo preventivato dell’accoglienza in famiglia è di 10,50 euro. L’alloggio deve essere localizzato all’interno del territorio comunale e deve risultare idoneo per l’uso abitativo. In particolare, le famiglie ospitanti devono mettere a disposizione una camera da letto dedicata in maniera esclusiva all’ospite/ospiti e garantire l’utilizzo di servizi igienico-sanitari e un arredo minimo per il deposito di abiti e beni personali. Il rimborso per le famiglie è di 350 euro al mese.

Abbiamo chiesto ai candidati se intendono sospendere questo bando, e Sala si è detto contrario alla sospensione dell’iniziativa, mentre Parisi si è detto tendenzialmente favorevole.

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