Sicurezza e vigili di quartiere, Fassino e Appendino dicono la loro

La sfida fra il sindaco uscente Piero Fassino (Pd), e la rappresentante del Movimento 5 stelle Chiara Appendino è alle battute finali. Fra i temi analizzati nella versione torinese di voisietequi c’è la sicurezza. Bisogna continuare oppure no l’esperienza dei vigili di quartiere?

2016-06-07 (5)

Nel capoluogo piemontese, come a Roma, Milano e Napoli, domenica si voterà al ballottaggio per eleggere il nuovo sindaco. Nelle settimane precedenti al voto, attraverso un voisietequi dedicato e l’analisi di alcuni dei temi della campagna elettorale, abbiamo cercato di fornire informazioni aggiuntive per orientare gli elettori torinesi ancora indecisi su chi votare.

Fra le domande che abbiamo posto ai candidati sindaco di Torino con voisietequi, una riguardava la sicurezza, tema che continua a essere fra i più caldi in tutti i comuni al voto. Dalla micro-criminalità (furti, scippi, vandalismo, ecc.) allo spaccio fino agli omicidi, sono tanti gli aspetti che il futuro sindaco di Torino dovrà affrontare per garantire l’incolumità dei suoi cittadini. Il modo in cui decide di farlo influisce molto sulla qualità della vita, sia da un punto di vista fisico che psicologico.

A Torino una soluzione tentata in passato è stata l’introduzione dei vigili di quartiere, o nucleo di prossimità. Nel 2013 il nucleo ha compiuto 10 anni di vita, una iniziativa che ha fatto da apripista nel processo di diffusione della polizia di prossimità in Italia. Si tratta di un servizio continuo di presidio urbano e di vicinanza ai cittadini, in risposta ai bisogni di qualità della vita e convivenza civile. Nel corso degli anni, anche a causa delle ristrettezze dei budget comunali, la portata dell’operazione ha subìto dei tagli. Un servizio che, secondo quanto riportato dal sito del comune di Torino, ha una forte domanda, con oltre 1.100 richieste di intervento all’anno da parte dei cittadini.

Abbiamo chiesto ai candidati sindaco se sono favorevoli a impegnare il 50% della polizia municipale come “vigile di quartiere“, allargando le operazioni anche nelle periferie. Il sindaco uscente Piero Fassino si è detto tendenzialmente favorevole alla proposta:

Sono favorevole a sottrarre ai vigili diverse funzioni amministrative affidandole ad impiegati, così facendo liberiamo personale da destinare al territorio.

Come anche la sua rivale del Movimento 5 stelle Chiara Appendino:

Siamo molto favorevoli all’introduzione dei vigili di quartiere ma la percentuale andrà valutata compatibilmente col rafforzamento dei nuclei operativi specialistici territoriali.

Chiunque vinca domenica quindi, è chiara l’intenzione da parte di entrambi di puntare sulla presenza dei vigili di quartiere.

Se la pensate in maniera diversa rispetto ai due candidati per la poltrona di sindaco di Torino, vi invitiamo a partecipare al dibattito, e a rispondere alle 20 domande di voisietequi.

Per approfondire: