Torino, le priorità dei sindaci a confronto

Da un confronto tra le amministrazioni che si sono succedute alla guida del capoluogo piemontese, emerge una certa continuità nelle spese effettuate da Chiamparino e Fassino. Qualcosa però cambia. Per esempio diminuiscono le spese di amministrazione.

Tra le 4 grandi città al voto – Roma, Milano, Napoli e Torino – quest’ultima è l’unica a essere stata governata ininterrottamente da amministrazioni dello stesso segno politico negli ultimi quindici anni. Sia Fassino che Chiamparino sono esponenti di rilievo del Partito democratico, tutti e due provenienti dal Pci. Entrambi hanno guidato maggioranze con il Pd principale azionista, con un’ala sinistra costituita da Sel (in precedenza Rifondazione) e un’ala destra rappresentata dai Moderati, un piccolo partito centrista locale.

Con tutti questi elementi di continuità, potremmo aspettarci una certa stabilità nelle spese effettuate dai due sindaci. E in effetti, al netto dei cambiamenti radicali nella finanza locale degli ultimi anni, si intravedono delle linee di tendenza piuttosto consolidate.

Come abbiamo già osservato per Napoli, l’analisi è realizzata su macrocategorie di bilancio: perciò non è detto che la stessa dimensione di una voce di spesa corrisponda a identiche scelte. Se due sindaci hanno speso gli stessi soldi in viabilità e trasporti, potrebbero aver fatto comunque interventi molti diversi: per esempio costruire nuove strade o acquistare nuovi mezzi di trasporto.

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La voce di spesa che ha subìto la maggiore variazione è quella per l’amministrazione. Si tratta di tutte le uscite necessarie al funzionamento della macchina comunale. Con Chiamparino occupavano il 25,4% delle spese (589,84 euro pro capite annui), mentre con Fassino il 18,6% (€ 356,94 a testa).

Altri due capitoli di bilancio hanno subìto variazioni interessanti. Si tratta delle spese per territorio e ambiente (11,9% con Chiamparino, 14,7% con Fassino) e di quelle per il mantenimento del servizio di polizia locale (4,6% con l’ex sindaco, 5,9% con l’attuale).

Queste variazioni percentuali, però, in termini assoluti appaiono drasticamente ridimensionate. In territorio e ambiente, Chiamparino spendeva 276,42 euro pro capite annui, mentre Fassino 282,99 euro. Nella polizia locale, il primo ha speso 107,56 euro per ogni torinese all’anno, il secondo ha aumentato questa cifra a 113,36 euro. Variazioni tutto sommato trascurabili.

Questa considerazione fa riemergere l’ipotesi di una certa continuità tra i due sindaci. Pur con le cautele già evidenziate, è ragionevole che due sindaci dello stesso partito, sostenuti dalla stessa maggioranza consiliare, abbiano perseguito lo stesso tipo di priorità.

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