Milano, la trasparenza dei candidati alla prova dei fatti

Cosa pubblicano in concreto sul loro conto gli aspiranti sindaci del capoluogo lombardo?  Quali documenti diffondono, e con quali evidenze “ufficiali” descrivono oggettivamente il loro percorso e i titoli su cui possono contare per amministrare la città?

Abbiamo visto le  (non tantissime) informazioni davvero rilevanti messe a disposizione degli elettore dai candidati sindaci di Roma. Vediamo cosa si trova per i candidati di Milano.

Le note biografiche sono l’unico elemento sempre presente, la pagina “chi sono” è rintracciabile in ogni sito personale dedicato alla campagna elettorale. Poche però le indicazioni accurate di titoli e incarichi ricoperti. Non è facile rintracciare dichiarazioni di partecipazioni in società né documenti sullo status giudiziario di ciascun candidato, nessuno rende noti possibili conflitti di interesse, di per sé non per forza inopportuni, ma comunque da esplicitare.

Il candidato Pd Giuseppe Sala ha diffuso in internet la sua dichiarazione dei redditi, invitando “tutti gli altri candidati a farlo”. Si tratta per altro dell’unica informazione concreta con cui accompagna le poche righe di biografia pubblicate sul suo sito. Non c’è un curriculum dettagliato, non c’è un rendiconto dei mezzi economici con cui sta svolgendo la propria campagna elettorale, né ci sono dettagli di altro tipo. Ma la stessa cosa si può dire in sostanza anche degli altri aspiranti sindaci. 

Anche Stefano Parisi, candidato del centro destra, pubblica la propria dichiarazione dei redditi, anche se non ne diffonde la versione originale ma ne trascrive il contenuto: una scelta che può anche essere d’aiuto nella lettura ai non esperti, ma a cui dovrebbe essere comunque allegata la copia dell’originale. Non si rendono note però nel dettaglio eventuali partecipazioni societarie attuali, né si da alcuna informazione sui movimenti economici della campagna elettorale.

Per Gianluca Corrado, M5s, sono invece consultabili le dichiarazioni dei redditi, in versione originale e completa, degli ultimi cinque anni. Sul sito c’è una sezione dedicata alla raccolta fondi, dove però il tasto “rendiconto” non funziona, e dove non ci sono dettagli su entrate e uscite.

Di Marco Cappato, candidato radicale, sono invece reperibili (sul sito del gruppo dei Radicali al consiglio comunale) i cedolini mensili dei gettoni di presenza ricevuti dal comune di Milano in qualità di consigliere e le presenze in consiglio e commissioni, aggiornati mensilmente fino a marzo 2016, mentre il rendiconto delle spese del gruppo consiliare è pubblicato in un’unica versione datata 2012 e mai più aggiornato. Sul sito del comune di Milano è invece pubblicata, anno per anno, la sua dichiarazione patrimoniale con allegata la dichiarazione dei redditi. Questa però viene diffusa solo in versione parziale, limitata alla sola pagina di riepilogo.

Nella stessa pagina del comune di Milano si trovano i documenti relativi a Basilio Rizzo, candidato della sinistra radicale. Anche nel suo caso però è presente il solo quadro di riepilogo della dichiarazione dei redditi. Rizzo diffonde anche informazioni sui beni di proprietà della moglie e ne allega anche il relativo quadro di riepilogo del modello Unico.

Per approfondire: