I progetti di legge sulla maternità surrogata

Mentre alla camera è stato annunciato il voto di fiducia sul ddl Cirinnà, abbiamo messo insieme le proposte di disciplina sulla maternità surrogata. Non a caso una materia “esplosa” con il dibattito in parlamento su unioni civili, convivenze e stepchild adoption.

I progetti di legge più attinenti al tema della maternità surrogata sono per lo più datati 2016, per l’esattezza si collocano nel periodo in cui il dibattito parlamentare (e anche fuori dalle aule istituzionali) era più acceso. Le polemiche sono state infatti concentrate sulle ipotesi di adozione per le coppie dello stesso sesso; e il ddl Cirinnà è stato approvato al senato solo con lo stralcio dei passaggi sulla stepchild adoption (l’adozione del figlio, anche adottivo, del partner).

Per maternità surrogata si intende la possibilità di avere figli attraverso tecniche di procreazione assistita per cui la donna che partorisce il bambino (detta spesso “portatrice”) può non essere la madre biologica, e comunque sottoscrive un contratto (legale in alcuni paesi, anche Ue, ma non in Italia) con cui rinuncia alla potestà genitoriale, che viene ceduta all’altro contraente dell’accordo.

Restringendo la ricerca all’attuale legislatura, si contano almeno 12 bozze di normativa in materia di maternità surrogata. Le sei bozze datate 2016 sono tutte per un divieto totale della pratica. Vanno in questa direzione i testi i cui primi firmatari sono Eugenia Roccella (deputata del gruppo Misto), Gian Luigi Gigli (senatore Ds-Cd), Giorgia Meloni (deputata Fdi), Paola Binetti (deputata Ap (Ncd-Udc)), Nico D’Ascola (senatore Ap (Ncd-Udc)), Stefano Candiani (senatore della Lega). Il disegno di legge firmato da Antonio Scavone (senatore di Al-a) si occupa più in generale di pma (tecniche di procreazione medicalmente assistita), ponendo il divieto sulle tecniche da parte delle coppie dello stesso sesso e sulla surrogazione di maternità.  Più possibilista la bozza presentata a febbraio 2015 dal senatore Francesco Palermo (Aut-psi) e cofirmata da Luigi Manconi (senatore Pd) che, nell’ambito di una revisione delle norme sulle tecniche di pmi, lascia spazio alla surrogazione a patto che sia “a titolo liberale senza vincoli obbligatori”, si legge nell’introduzione al testo. Invece il disegno di legge datato settembre 2014 a firma della senatrice Emilia Grazia De Biasi, sempre in tema di pmi, contiene un divieto di maternità surrogata ma con la possibilità di iscrivere all’anagrafe i bambini nati all’estero con questa tecnica. Il divieto rimane anche nel disegno di legge firmato da Serenella Fucksia (senatrice M5s), datato febbraio 2014. Il senatore Pd Luigi Manconi compare come primo firmatario di un’altra proposta, co-firmata insieme a Francesco Palermo, che anche in questo caso introdurrebbe la possibilità di praticare questa tecnica in Italia. Infine un disegno di legge di marzo 2013 a firma di Loredana De Petris (senatrice eletta in Sel e attualmente nel Misto) proponeva invece il “matrimonio ugualitario”, in sostanza lo stesso istituto giuridico attualmente disponibile per le sole coppie eterosessuali. E apriva alla possibilità di ricorrere a una madre surrogata, anche in Italia. Ma come sappiamo dalla cronaca di questi giorni la materia dei nuovi istituti di famiglia è stata poi orientata verso l’introduzione delle unioni civili, che ricalcano in larga parte diritti e doveri del matrimonio, pur con alcune differenze. Tra cui l’esclusione delle coppie dello stesso sesso dalla possibilità di adottare.

Per approfondire:

Leggi lo speciale Unioni civili, contesto e nuove regole – InTema n. 6