Politiche 2013, il big bang delle coalizioni elettorali

Dopo le ultime elezioni politiche, la maggior parte dei movimenti risulta polverizzata in un numero elevato di gruppi parlamentari. Tanti gli eletti che da una lista sono migrati in altri partiti; così abbiamo un parlamento ormai completamente diverso rispetto a tre anni fa.

Gli spostamenti della XVII legislatura sono stati fortemente influenzati da una sorta di big bang, con due delle principali coalizioni delle elezioni politiche 2013 (il Popolo delle libertà e Scelta civica per l’Italia) che sono esplose in un numero elevato di nuovi movimenti politici. Il declino del movimento di Silvio Berlusconi ha portato alla nascita di Area popolare (Ncd-Udc), Conservatori e riformisti e Alleanza liberalpopolare-Autonomie, mentre dal partito di Mario Monti sono scaturiti Per l’Italia e Democrazia solidale. Tutto questo è ancora più chiaro quando si analizza il dato nei due rami del parlamento.

Alla camera partiti come Scelta civica, il Popolo delle libertà e Sinistra ecologia e libertà hanno perso rispettivamente il 58,70%, 48,98% e 32,43% dei deputati eletti nelle loro liste. È andata decisamente meglio al Partito democratico (attualmente ha ancora il 94,28% dei suoi eletti) e al Movimento 5 stelle (83,49%). Evidentemente il risultato elettorale ha effetti tutto sommato relativi su quelli che poi saranno gli equilibri in parlamento.

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Ancora più che alla camera, al senato è possibile vedere l’esplosione del Popolo delle libertà e di Scelta civica per l’Italia. Gli eletti nel movimento di Silvio Berlusconi fanno ora parte di sei gruppi diversi: Forza Italia, Area popolare (Ncd-Udc), Alleanza liberalpopolareAutonomie, Conservatori e riformisti, Grandi autonomie e libertà e la Lega nord. Anche il movimento creato da Mario Monti, ormai sparito a Palazzo Madama, ha sparpagliato i suoi eletti in sei diversi gruppi parlamentari.

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