Unioni civili, i numeri della società che cambia

A breve il diritto di famiglia potrebbe arricchirsi di un nuovo istituto. Tra il 9 e l’11 maggio è previsto il voto definitivo alla camera sul disegno di legge che disciplina le unioni civili e le convivenze di fatto. Il cosiddetto ddl Cirinnà. Vediamo quante sono le famiglie potenzialmente interessate.

Una materia, quella regolamentata, che ha una storia lunga e travagliata, passata per ipotesi dai nomi fantasiosi (pacs, dico, didore), rimandata per anni, e che ora potrebbe dunque arrivare a conclusione. Pochi giorni fa premier Renzi ha accennato all’ipotesi di ricorrere al voto di fiducia e gli acerrimi nemici della normativa promettono la raccolta di firme per il referendum abrogativo.

Già il voto al senato non ha avuto vita facile, con la spaccatura della maggioranza, l’ostruzionismo dei quasi seimila emendamenti a dir poco frivoli, l’appoggio mancato da parte dei cinque stelle, e il varo di inediti equilibri alla maggioranza in parlamento. In effetti l’argomento ha fatto molto discutere, ha acceso gli animi e i dibattiti. Le polemiche però sono state concentrate sulla parte della legge che riguarda le coppie omosessuali e in particolare sulla cosiddetta stepchild adoption, o adozione del configlio, come è stata definita l’adozione del figlio del partner, con lo spettro che questa si possa trasformare a un’apertura all’adozione per le coppie omosessuali.

Ma la materia riguarda in realtà un numero non indifferente di famiglie e unioni; soggetti che non vogliono o non possono sposarsi, come capita alle persone dello stesso sesso, e dunque potenzialmente interessati ad avere diritti paragonabili a quelli garantiti dal matrimonio.

Le statistiche ufficiali registrano evidenti cambiamenti nella società. In Italia le coppie conviventi non sposate sono un milione e 95mila , secondo l’ultimo dato Istat disponibile (2014). E l’andamento nel tempo è chiaramente crescente.


Costante l’aumento anche delle nascite fuori dal matrimonio: oltre un nato su 4 nel 2014. In termini assoluti si parla di 138.680 bambini (solo nel 2014).

Mentre il dato in calo costante è quello dei matrimoni, in parte spiegabile con decenni di denatalità, ma comunque confermato dal tasso di nuzialità (numero di matrimoni per 1000 persone) diminuito del 25% per le fasce di età più giovani rispetto al 2008.

Le famiglie ricomposte sfiorano il milione (997mila nel 2014) , e anche qui l’andamento è in crescita (solo tre anni prima, nel 2011, erano 110mila di meno) . Pesa soprattutto su di loro, e sulle coppie omosessuali, la mancata regolamentazione dell’adozione del configlio. Non ci sono però stime aggiornate e ufficiali del numero di coppie omosessuali conviventi stabili e dei bambini coinvolti.