Amministrative 2016, programmi elettorali cercasi

A meno di due mesi dal voto, nelle cinque grandi città coinvolte (Roma, Milano, Napoli, Bologna e Torino) ancora pochi candidati hanno pubblicato un programma elettorale. Il 5 giugno si avvicina ma i contenuti politici del dibattito per le amministrative 2016 stentano a decollare.

Ci sono profili facebook, twitter, instagram e persino flickr ma di programmi elettorali non c’è traccia. Con il 5 giugno che si avvicina, data fissata per il primo turno delle amministrative 2016, la campagna elettorale inizia ora la sua fase più calda. Ma se di nomi e candidature c’è stato un gran parlare, di programmi elettorali se ne sono visti ancora pochi.

Nelle cinque grandi città al voto (Roma, Milano, Napoli, Bologna e Torino) i casi si possono contare sulle dita di una mano. Nella capitale abbondano i candidati, ma al momento solo due hanno un programma: Alfio Marchini (Lista civica) e Virginia Raggi (M5s). A Milano va anche peggio, visto che solo Stefano Parisi, candidato del centrodestra, ha pubblico il suo “Le mie idee per Milano”. A Torino si salva solo Chiara Appendino, candidata del Movimento 5 stelle, con il suo programma “La Torino di domani“. Per quanto riguarda i candidati a Bologna e Napoli invece ancora niente da riportare (o se c’è appare molto complicato da rintracciare).

Programmi pochi, ma varianti molte. Ad oggi i sindaci uscenti Piero Fassino e Virginio Merola hanno preferito pubblicare dei resoconti dei loro 5 anni al potere, evidenziando, a scopo propagandistico, i successi raggiunti. Ma l’altra grande novità sono i cosiddetti “programmi dal basso“. Un po’ in tutte le città prese in considerazione, a proposito dell’assenza di un programma elettorale i candidati spiegano “è work in progress, è in atto una consultazione con i cittadini: mandateci le vostre idee“. Il che fa ben sperare, ma sarebbe un peccato se in realtà fosse un pretesto per non esporsi troppo politicamente.

A meno di due mesi al voto, la speranza è che il numero di programmi elettorali aumenti. Lo strumento è fondamentale per aiutare i cittadini a scegliere chi votare e sarebbe una perdita se sparisse. La possibilità di avvicinarsi ai cittadini (attraverso social network e incontri sul territorio) non deve essere una scusa per non mettere nero su bianco idee e programmi. 

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