Le cause dei commissariamenti in Italia

Oltre il 30% dei 232 commissariamenti sono stati causati dalla dimissione in massa dei consiglieri comunali. Il 6% per infiltrazioni mafiose. Vediamo quali sono le cause che hanno portato alla nomina dei commissari straordinari nei comuni italiani dal 2006 a oggi.

I dati del ministero dell’interno mostrano che dal 2006 sono stati commissariati in media 170 comuni l’anno. Nel corso tempo il fenomeno è cresciuto, passando dai 154 del 2006 ai 213 del 2013 (+38%). La crescita ha segnato una frenata nel 2014, con 145 provvedimenti adottati.

A segnare la crescita degli scioglimenti è stato l’aumento dei provvedimenti collegati alle infiltrazioni mafiose. Nel 2012 sono stati sciolti 24 comuni per infiltrazioni mafiose, un +400% rispetto a 2010 e 2011 . Trend continuato nel 2013 e 2014 quando, sempre in relazione a 2010 e 2011, la crescita è stata rispettivamente del 266% e del 180%. Il decreto di scioglimento per infiltrazioni mafiose conserva i suoi effetti per un periodo da 12 a 18 mesi.

Attualmente i comuni commissariati in Italia sono 232. Principale motivo per cui un comune viene sciolto è la dimissione della maggioranza dei consiglieri comunali, come è capitato nel 36,21% dei casi, compresa la città di Roma. Seconda causa più comune sono le dimissioni dei sindaci, che attualmente hanno lasciato senza guida politica 36 città italiane. I comuni commissariati per mafia attualmente sono 14, il 6,03% del totale.

Altro tema sempre molto attuale è quello dei bilanci comunali. Ben 10 amministrazioni locali (4,31%) sono state costrette a sciogliere il consiglio comunale prematuramente a causa della mancata approvazione del bilancio nei termini previsti da legge. Stessa ricorrenza per altre due cause: sindaco sfiduciato e l’impossibilità di surroga dei consiglieri dimissionari. 

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