Fuoriusciti del Movimento 5 stelle, che fine hanno fatto?

Da inizio legislatura in 37 hanno lasciato il movimento. Otto sono finiti in gruppi di maggioranza. Ultimo in ordine di tempo Sebastiano Barbanti, che dopo un soggiorno al Misto, sbarca nel gruppo Partito democratico di Montecitorio.

Nella legislatura finora più “ballerina” della storia repubblicana, ha fatto discutere la proposta del Movimento 5 stelle di multare i membri che decidono di cambiare gruppo. Ma che fine hanno fatto gli eletti tra le fila di grillo che hanno abbandonato il movimento?

Ad oggi sono 37 (18 alla camera e 19 al senato) i parlamentari che dopo le politiche del 2013 hanno deciso che il M5s non faceva più per loro. Otto sono finiti in partiti che fanno parte della maggioranza di governo. Ultimo in ordine di tempo Sebastiano Barbanti, passato in settimana nel Partito democratico, dove ha raggiunto Alessio Tacconi, Tomasso Currò, Gessica Rostellato e Paola Pinna. Come loro, ma in gruppo di maggioranza al senato, anche Luis Alberto Orellana, Lorenzo Battista (in Aut-Psi-Maie) e Fabiola Anitori (Area popolare).

Non apertamente in maggioranza, ma in gruppi considerati “di trincea”, sono finiti invece Adele Gambaro (ora con i verdiniani di Al-a), Paola De Pin, Monica Casaletto e Bartolomeo Pepe, tutti e tre con Grandi autonomie e libertà. Principale casa dei fuoriusciti grillini è il gruppo Misto, che alla camera e al senato conta rispettivamente 11 e 12 parlamentari eletti con il Movimento 5 stelle.

Gli unici che ora fanno parte di gruppi all’opposizione da inizio legislatura ma in parti opposte dello spettro politico sono: Adriano Zaccagnini, che a Montecitorio è ora iscritto a Sinistra italiana – Sinistra ecologia e libertà; e Walter Rizzetto, entrato recentemente in Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale.

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