Donne in giunte e consigli comunali, una presenza variabile

Aumentano le donne nelle istituzioni locali: in soli tre anni sono il 39% in più, grazie anche alla legge su doppia preferenza e alternanza di genere. Restano comunque grandi differenze a seconda della dimensione del comune e dell’organo istituzionale.

Nei consigli comunali italiani, le consigliere sono circa il 28% del totale. Nelle grandi città, dove la carica di consigliere ha maggiore visibilità e prestigio, la quota di donne si abbassa notevolmente. Nei comuni con più di 300mila abitanti sono donne il 22% dei consiglieri.

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Nei comuni di media dimensione, tra 20mila e 300mila residenti, le consigliere sono attorno al 23-24%, con una leggera prevalenza in quelli più grandi.

La percentuale massima di presenza femminile si raggiunge nei comuni piccoli e medi, tra 5mila e 20mila abitanti: 31%.

Fin qui la tendenza, non perfettamente lineare, è quella di una relazione inversa tra dimensione del comune e quantità di donne elette.

Sotto i 5mila abitanti però si registra una flessione: 28% di donne in consiglio comunale. Va sottolineato che si tratta proprio dei comuni esclusi dall’ambito di applicazione della legge 215/12 sulla parità di genere. La doppia preferenza e l’alternanza di genere in lista non sono previste per i comuni inferiori a 5000 abitanti. Un’ulteriore dimostrazione (indiretta) dell’efficacia della legge.

Tra gli assessori comunali le donne sono il 33% . Al contrario di quanto notato per i sindaci e i consiglieri, in questo caso più grande è il comune, maggiore la percentuale di donne in giunta.

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Nelle città maggiori si osserva una tendenza verso la parità: 41%. Man mano che la dimensione del comune si riduce, diminuisce anche la quantità di assessore. Nelle piccole realtà sotto la soglia dei 5000 abitanti la percentuale scende di dieci punti (31%).

In sintesi, nonostante un generale incremento della presenza femminile nei comuni, la percentuale di donne è sensibilmente più alta negli incarichi ad esclusiva nomina del primo cittadino (come gli assessori), piuttosto che in quelli elettivi (come la carica di sindaco o di consigliere comunale).

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