Mattarella, tutti i numeri del discorso d’insediamento

Diritto, volti e Costituzione. Il discorso del neo Presidente Mattarella analizzato parola per parole. Rispetto ai suoi predecessori, numero di parole per frase molto basso, con l’utilizzo di tante parole corte.

Sergio Mattarella questa mattina ha prestato giuramento, ed è diventato così il dodicesimo Presidente della Repubblica Italiana. Occasione importante per l’ex Giudice della Corte Costituzionale per illustrare le sue priorità, e sottolineare le criticità politiche e sociali del nostro paese.

Analizzando le parole più ricorrenti, svetta in cima la classifica la parola Diritto, elemento prevedibile ma certamente significativo. Il nuovo inquilino del Colle si è concentrato particolarmente nell’elencare i diritti sanciti dalla nostra Carta Costituente, dal diritto allo studio a quello del lavoro, passando per il diritto fondamentale alla libertà religiosa.

Subito dopo il Presidente Mattarella ha dedicato molto del discorso alla parola Volto, seconda in classifica come più ricorrente:

“Mi auguro che negli uffici pubblici e nelle istituzioni possano riflettersi, con fiducia, i volti degli italiani:
il volto spensierato dei bambini, quello curioso dei ragazzi.
i volti preoccupati degli anziani soli e in difficoltà il volto di chi soffre, dei malati, e delle loro famiglie, che portano sulle spalle carichi pesanti.
Il volto dei giovani che cercano lavoro e quello di chi il lavoro lo ha perduto.
Il volto di chi ha dovuto chiudere l’impresa a causa della congiuntura economica e quello di chi continua a investire nonostante la crisi.
Il volto di chi dona con generosità il proprio tempo agli altri.
Il volto di chi non si arrende alla sopraffazione, di chi lotta contro le ingiustizie e quello di chi cerca una via di riscatto.”

Terza in classifica troviamo la nostra Costituzione, seguite da Libertà, Politica, Speranza e Comunità quarte a pari merito.

Evidenziamo poi il passaggio in cui invita la Pubblica amministrazioni ad aprirsi anche grazie alle nuove tecnologie:

“Penso alla Pubblica Amministrazione che possiede competenze di valore ma che deve declinare i principi costituzionali, adeguandosi alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie e alle sensibilità dei cittadini, che chiedono partecipazione, trasparenza, semplicità degli adempimenti, coerenza nelle decisioni.”

Per quanto riguarda lo stile del discorso, da sottolineare un forte cambiamento di tendenza rispetto ai suoi predecessori. La scelta è stata per utilizzare molte frase, brevi, cadenzate da parole corte e numerose. Un tentativo di parlare in maniera diretta e più semplice.

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