Ecco i più ribelli del Parlamento

Fra partiti disuniti e gruppi contenitori, i voti ribelli nella XVII Legislatura non mancano certamente. Alla Camera guidano per tasso di ribellione Lega Nord e Forza Italia, al Senato Gal e Autonomie-Psi-Maie. Pd e 5Stelle compatti

Il dissenso di un parlamentare nei confronti della linea del suo partito può portarlo a votare in modo diverso dal gruppo di appartenenza: in questi casi viene considerato “ribelle”. Nella Legislatura attuale il fenomeno è esploso sopratutto a seguito della formazione di gruppi “contenitore” che mettono assieme realtà e movimenti politici eterogenei.

I due gruppi più ribelli di Camera e Senato sono un chiaro esempio di questo. A Montecitorio guida la Lega Nord, il cui nome completo e ufficiale è Lega Nord e Autonomie. All’interno, oltre alla corrente “padana” varie esperienze autonomiste. Non sorprende quindi che il più ribelle di tutto il Parlamento si trovi proprio in questo gruppo. Stiamo parlando di Rudi Marguerettaz, che con i suoi  3604 sono i voti ribelli, è di gran lungo il primatista della XVII Legislatura.

Il Deputato è stato eletto con la Stella Alpina (movimento autonomista della Valle d’Aosta), e rappresenta una delle tante componenti di autonomie locali. Come lui, per esempio, Angelo Attaguile, membro della Lega Nord, ed eletto con MPA (movimento autonomista meridionale).

Stesso discorso al Senato, dove Gal (Grandi Autonomie e Libertà) è diventato gruppo “contenitore” che nel corso della Legislatura è cambiato varie volte in numero ed in composizione. I quattro Senatori più ribelli a Palazzo Madama sono tutti membri di Gal, e tutti hanno cambiato gruppo almeno una volta. 

Tra i gruppi politici, il vero dato riguarda le tante ribellioni in Forza Italia e Ncd-Udc, e la compattezza di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.

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