Verso le Europee: politica estera comune ed esercito unico

Con il Trattato di Lisbona l’Europa ha cercato di conquistarsi una fetta sempre più grossa negli scenari della geopolitica internazionale. Di pari passo, la creazione di un esercito europeo unico continua, ad oggi sono 15 le missioni militari che coinvolgono l’Unione. 

Fra le tante modifiche avvenute negli ultimi anni, uno dei cavalli su cui più si è puntato è quello della politica estera comune. Non a caso, con il Trattato di Lisbona è nato l’Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza che, semplificando molto, rappresenta il Ministro degli Esteri della Commissione Europea.

Ad oggi l’incarico è di Catherine Ashton, che guida la politica estera e di sicurezza dell’Unione Europea come mandatario del Consiglio dell’Unione Europea. Oltre ad avere un suo corpo diplomatico, l’Unione Europea, soltanto recentemente, ha cercato di imporsi anche come forza militari impegnata in missioni di peace-building o peace-keeping. 

L’Unione Europea è coinvolta attualmente in 15 missioni internazionali, 5 civili e 10 internazionali. Dal 2002 gli interventi militari sono stati 30, sparsi su tre diversi continenti. Come per le Nazioni Unite, la composizione delle truppe che prendono parte alle missioni, varia di caso in caso e dipende completamente dalla volontà dei singoli Stati Membri.

Dare un’impronta più stabile all’esercito europeo, conferendo anche più poteri all’Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri, renderebbe l’Europa più forte sul piano internazionale. L’Unione Europea è sempre di più vista come un modello che può potenzialmente bilanciare lo strapotere statunitense.

E’ anche vero che l’Europa è un continente molto ampio, e che le ambizioni geopolitiche, e gli interessi militari dei sui membri, variano molto. Non si può negare, infatti, che le priorità militari e di politica estera dei Paesi europei sul Mediterraneo, come l’Italia, siano molto diverse da quelle, per esempio, dei Paesi sul Baltico o di quelli Scandinavi. Al tempo stesso, aumentare l’impegno economico dei Paesi, solamente per contribuire ad un esercito unico europeo, potrebbe essere considerato uno spreco in tempi di crisi.

Data quindi la sua importanza, abbiamo deciso di inserirlo fra i temi di VoiSieteQui. In questo modo chiediamo ai partiti di prendere posizione e al tempo stesso invitiamo i cittadini ad esprimersi e confrontarsi su un punto fondamentale per la politica italiana ed europea.

Dal sito dell’Unione Europea per la Sicurezza e Difesa, le Missioni ad oggi

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