Dall’attività alla produttività parlamentare

Dopo una lunga gestazione, abbiamo finalmente sfornato la versione 2 dell’Indice di Attività Parlamentare che è talmente più raffinato e completo, e un tantino complicato, da meritare anche un nome diverso: Indice di Produttività Parlamentare. Perché, mentre l’Indice precedente calcolava solo la “quantità” del lavoro, il nuovo, raccogliendo lo stimolo venuto anche dagli stessi parlamentari, intende valutare anche l’esito dell’azione del parlamentare. Quindi un Disegno di Legge che sia solo presentato vale quasi 0, per l’esattezza 0,08, ma acquista punti, e perciò peso, se riceve il consenso di altri parlamentari, ne acquista di più se i parlamentari sono di altri gruppi o dell’altro schieramento.

Soprattutto l’atto acquista valore, e perciò punteggio per chi lo ha presentato o ne è relatore, se va avanti nella catena di montaggio del Parlamento, sino a uscirne fuori come un prodotto finito, ossia Legge, nel caso del ddl. Perciò se un progetto di legge alla presentazione vale 0,08, al termine dell’iter, finita e impacchettata la legge, vale massimo 80, 1000 volte di più!

Valutiamo a questo scopo pressoché tutto il valutabile. Il ruolo che svolge il parlamentare nella produzione dell’atto (Primo firmatario, relatore, cofirmatario), gli emendamenti, gli interventi, i voti. Soppesiamo in maniera diversa l’appartenenza del parlamentare alla maggioranza o all’opposizione (il doppio).  Calcoliamo, ovvio, non solo i disegni di legge, ma tutti gli altri atti parlamentari, mozioni. interrogazioni, ordini del giorno, etc. Distinguiamo pure il peso “oggettivamente” diverso tra la leggina, per dire, che istituisce la giornata nazionale della ‘nduja dal bilancio dello stato, il rapporto massimo è di 3 a 1.

Insomma se calcolate che in Parlamento giacciono circa 6.500 disegni di legge e circa 34.000 tra interrogazioni e altri atti non legislativi, e che solo un’esigua minoranza di questi vengono effettivamente discussi e “lavorati” nelle aule parlamentari, e ancora meno giungono alla fine del loro iter, capirete che, nel valutare l’attività del parlamento, bisogna poter distinguere chi produce centinaia di atti, col solo scopo di segnalare il proprio interesse a clientele e gruppi di riferimento, da chi, magari, fa solo poche cose, ma ad esse vi si dedica fino in fondo perché vadano in porto.

La si potrebbe chiamare efficacia, efficienza, coerenza, rispetto del proprio ruolo, delle istituzioni e dei cittadini che vengono rappresentati?
Noi la chiamiamo, in maniera nemo “valoriale”, produttività. Senza entrare poi nel merito della qualità di quello che viene prodotto, e quindi lasciando a ciascuno il giudizio sul fatto che una legge sia buona o cattiva, pensiamo che i nostri indici siano più utili se oltre a dire chi va in parlamento e chi no, raccontino anche le differenze tra il nominato che ci va solo per votare, chi per intasare gli uffici di scartoffie inutili e chi, invece, va in Parlamento per fare le cose in cui crede. Indici che dicono, a chi lo vuol sapere, come i rappresentanti interpretano il loro ruolo e a vantaggio di quali interessi.

Nel sito Indice trovate le classifiche dei parlamentari per produttività aggiornate quotidianamente e tutti i dettagli sulla metodologia e i criteri utilizzati.
Graditi i commenti.

2 pensieri su “Dall’attività alla produttività parlamentare

  1. Andrea

    Beh che dire se non: COMPLIMENTI… state offrendo un servizio che continua ad essere sempre più raffinato che permette a tutti, in modo intuitivo di conoscere l’attività dei nostri nominati dentro le aule parlamentari…
    sulla vostra scorta ho iniziato un monitoraggio dell’attività del mio consiglio comunale… avete gettato un piccolo seme che lentamente sta germogliando anche in altre parti… avanti così, ho letto i parametri della Produttività Parlamentare… se volete un consiglio, anche se comunque è già un grande successo il livello che avete raggiunto, si potrebbe pensare ad una modalità per migliorare l’elenco dei temi che vengono trattati così da accostare l’indice quantitativo ad uno di tipo tematico (tipo i tag che già utilizzate ma inserendoli in ordine decrescente).
    Altra cosa potrebbe essere migliorare la titolazione delle interrogazioni (cliccando compaiono le prime righe del testo delle camere ovvero l’elenco dei firmatari che occultano il titolo) mi rendo conto sia un problema difficilmente superabile dato che operate un’archiviazione automatica.
    Ancora complimenti.
    Buon anno
    Andrea

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