Tre semplici riforme per i regolamenti di camera e senato

Negli ultimi giorni camera e senato hanno riavviato l’iter di riforma dei regolamenti. Un’ottima iniziativa in vista della fine della legislatura. Nella speranza che le intenzioni siano serie, ecco alcuni punti su cui porre l’attenzione: lavori delle commissioni, cambi di gruppo e trasparenza.

Riforma del regolamento, riprendono i lavori delle giunte di camera e senato

Tra giugno e luglio, anche in seguito a nostre sollecitazioni, sia la camera che il senato hanno ripreso i lavori per riformare i rispettivi regolamenti. Una riforma descritta dal presidente Grasso «non solo più una possibilità ma una necessità», riprendendo in pieno quanto più volte dichiarato dalla presidente Laura Boldrini che considera il «tema uno di quelli che le sta più a cuore». Entrambe le giunte per il regolamento hanno quindi formato un comitato ristretto per tastare il terreno prima della pausa estiva, e vedere se alla ripresa di settembre ci possa essere o meno spazio per formalmente riprendere l’iter. Alla camera coinvolti sono i relatori del testo già in discussione Giorgis (Pd), Gitti (Pd), Melilla (Art.1-Mdp) e Pisicchio (Misto) a cui si aggiungono Giorgetti (Ln) , Toninelli (M5s) e Vito (Fi). Al senato invece protagonisti della ricognizione sono Bernini (Fi), Buccarella (M5s), Calderoli (Ln) e Zanda (Pd).

I presupposti sono dei migliori: entrambi i presidenti hanno pubblicamente dichiarato l’importanza di una riforma, sono stati formati dei gruppi operativi di preparazione e la deadline della fine della legislatura può fungere da incentivo per velocizzare i lavori. Visto l’avvicinarsi della data elettorale è ovviamente fondamentale non limitarsi a slogan politici, procedendo in maniera spedita con obiettivi chiari e realistici. Il rischio infatti è porre l’asticella eccessivamente in alto, cercando attraverso una riforma dei regolamenti di inserire aspetti più di sistema (come mettere mano al bicameralismo) e meno procedurali. 

I punti di openpolis per la riforma

Per evitare intoppi e veti politici incrociati consigliamo quindi degli obiettivi semplici e chiari, senza rimescolare troppo attuali iter e procedure. In questo senso l’invito di openpolis è di focalizzarsi su 3 punti:

  1. Lavori delle commissioni parlamentari:
    • Chiediamo l’introduzione del voto elettronico e del resoconto integrale nelle commissioni parlamentari. In questo modo saranno finalmente rese pubbliche informazioni basilari come presenze, discussioni e votazioni. Il cuore del processo legislativo risiede nelle commissioni ma di ciò che lì avviene non traspare nulla all’esterno. Eppure basterebbe una piccola modifica ai regolamenti parlamentari praticamente a costo zero.
  2. Cambi di gruppo e gruppi parlamentari:
    • Chiediamo di inserire l’obbligo di corrispondenza fra lista di elezione e primo gruppo di appartenenza, di normare la presenza delle componenti in tutti i gruppi parlamentari (non solo il Misto), e di individuare regole più stringenti per la creazione di mini gruppi parlamentari. Tre semplici elementi che possono contribuire a controllare meglio il fenomeno dei cambi di gruppo, quantomeno per aiutare la comprensione dei processi politici e migliorare il rapporto fra elettori ed eletti.
  3. Piena trasparenza sul trattamento economico dei parlamentari:
    • Nonostante alcune informazioni siano pubbliche, rimangono molte zone d’ombra sul trattamento economico di deputati e senatori. Chiediamo, per esempio, di pubblicare l’ammontare delle indennità di funzione per i membri dell’ufficio di presidenza di camera, senato e delle varie commissioni, come anche l’elenco delle decurtazioni per assenza che vengono assegnate a deputati e senatori.

L’invito è ai presidenti Boldrini e Grasso, assieme ai vari membri delle giunte per il regolamento, di non sprecare quest’opportunità cercando di implementare riforme corpose, ma di focalizzare le energie su piccoli cambiamenti dal basso impatto procedurale e dall’alta resa. I 3 punti infatti aiuterebbe a rendere il parlamento una casa di vetro, rendendo più chiari i processi parlamentari e politici e soprattutto migliorando il già segnato rapporto fra cittadini ed eletti.

Per approfondire:

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