Le 92 leggi incomplete con un voto anticipato

Sono tanti i testi approvati in uno solo dei due rami del parlamento. 58 sono attualmente al vaglio del senato, mentre 34 aspettano l’approvazione finale della camera. Un numero alto di leggi che rimarrebbero incomplete con un voto anticipato.

Con l’accelerazione del dibattito per la nuova legge elettorale, la possibilità di un voto anticipato diventa sempre più concreta. Ancora da capire il come e il quando, ma sicuramente quest’eventualità avrebbe delle conseguenze dirette sulla produzione legislativa di camera e senato.

Come noto, l’attuale bicameralismo perfetto prevede che ogni testo debba essere approvato da entrambi i rami del parlamento. Ad oggi, dall’inizio della XVII legislatura, sono state promulgate 306 leggi. Oltre a questi testi però, ci sono 92 disegni di legge che sono stati approvati in uno dei due rami, ma che aspettano ancora la seconda approvazione dell’altro. Nello specifico 58 sono fermi a Palazzo Madama, mentre 34 a Montecitorio. Elemento nella norma se si considera che alla fine della scorsa legislatura per esempio, erano rimasti 73 disegni di legge approvati in un ramo ma non nell’altro.

Nonostante tutto questo sia normale però, alcuni aspetti vanno comunque sottolineati. La stragrande maggioranza di questi atti sono fermi da poche settimane o mesi, essendo nel mezzo dell’iter che molto probabilmente li porterà a diventare legge. È il caso per esempio delle tante ratifiche di trattati internazionali attualmente in discussione in aula. Il 73,91% dei ddl in questione ha avuto nel 2017 l’ultimo aggiornamento di iter.

Tra questi però risultano esserci anche proposte che per settimane sono state fortemente al centro del dibattito parlamentare, e che dopo una prima approvazione, rischiano di perdersi nei corridoio del parlamento: testamento biologico, ddl concorrenza, legittima difesa, ius soli, reato di tortura e il ddl per l’attribuzione del cognome ai figli.

Per altri testi la permanenza “tronca” in parlamento va avanti da anni. Il 2,17% ha come data di ultimo aggiornamento il 2013, 3,26% il 2014 e 6,52% il 2015. Più numerosi gli atti risalenti a dibattiti avvenuti nel 2016, nello specifico il 14,13%.

A questi 92 testi ovviamente, si possono aggiungere le proposte lungamente al centro della discussione, ma che in realtà non hanno mai ricevuto l’approvazione di nessuno dei due rami. Solamente per fare due esempi, rientrano in questa categoria il ddl per l’abolizione dei vitalizi e quello per la legalizzazione della cannabis.

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