La poca trasparenza di think tank e fondazioni politiche

Non ci sono obblighi di trasparenza sulla pubblicazione del bilancio e sull’acquisizione di donazioni. Poche le strutture che decidono di condividere questo tipo di informazione, rendendo ancora più difficile capire la natura dei think tank. 

Il numero di pensatoi in Italia è in crescita costante. Luoghi di formazione politica e aggregazione che lentamente stanno prendendo il posto dei partiti. Nonostante abbiano un ruolo sempre più centrale nelle dinamiche del paese, giuridicamente vengono trattate, come sottolineato più volte dal presidente dell’Anac Cantone, come fossero bocciofile.

Non ci sono obblighi particolari di trasparenza, e non esiste una forma giuridica ad hoc per questo tipo di struttura. Per colmare il vuoto normativo, nella XVII legislatura sono stati presentati vari disegni di legge. Nello specifico però i due testi presentati alla camera (a firma Pisicchio e Misiani), e i due testi presentati al senato (a firma Lanzillotta e Quagliariello) sono tutti fermi nelle commissioni parlamentari.

Nel lavoro di ricerca per il MiniDossier “Cogito ergo sum” abbiamo tracciato anche il livello di trasparenza delle informazioni pubblicate dai think tank. Per il gruppo delle 93 organizzazioni che risultano avere dei canali di comunicazione attivi, è stata considerata la presenze o meno sui relativi siti internet di statuto, bilancio ed elenco dei finanziatori e/o associati. Il 46,25% delle strutture pubblica sul sito internet lo statuto dell’associazione o fondazione, percentuale più alta fra i parametri presi in considerazione. Molto pochi infatti i bilanci presenti, solamente 10 (10,75%), e ancora di meno le strutture che decidono di pubblicare l’elenco dei finanziatori e/o soci, nello specifico 6 (il 6,45%).

Grazie alle 10 strutture che hanno deciso di pubblicare il proprio bilancio, è stato possibile rendersi meglio conto della portata economica delle organizzazioni in questione. Bisogna sottolineare che Fondazione sviluppo sostenibile, Symbola, Italia decide, Fondazione Di Vittorio, Open, Human Foundation, Magna Carta, Fondazione EYU, Fondazione Nilde Iotti e Glocus sono realtà che svolgono attività molto diverse. Questo farà si che abbiano dei bilanci di portata differente, dai quasi 2 milioni di entrate della Fondazione sviluppo sostenibile, ai 24 mila euro di Glocus.

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