Quanto spendono i comuni per la mobilità

Tutte le città usano parte delle loro risorse per mantenere le strade, costruire infrastrutture, pagare l’illuminazione pubblica e il trasporto urbano. Ma ci sono importanti differenze poiché molti di questi servizi possono essere esternalizzati

All’interno dei bilanci dei comuni, una voce specifica è dedicata alla mobilità cittadina. Una funzione che richiede una serie di attività molto ampia. La manutenzione delle strade, in primo luogo, ma anche la costruzione delle infrastrutture necessarie a migliorare la viabilità, come ponti o rotonde. Anche l’illuminazione stradale rientra in queste funzioni.

Ma il capitolo più importante è costituito dai trasporti pubblici, cioè le somme spese dal comune per il trasporto pubblico locale: ad esempio per il pagamento del personale addetto o per l’acquisto dei mezzi di trasporto. Con un discrimine molto importante, che dipende da come è gestito questo servizio nel comune: se questo è appaltato a società esterne, le spese di queste ultime non rientreranno nel bilancio dell’ente.

Ma quanto vale la mobilità nei budget delle città maggiori città italiane? Attraverso openbilanci.it possiamo vedere la spesa pro capite della funzione viabilità e trasporti in tutti i comuni italiani.

Tra quelli superiori ai 200mila abitanti, nel 2014 è stato Milano quello con la maggior spesa pro capite nella viabilità cittadina, con poco più di 1000 euro per abitante. Al secondo e terzo posto figurano Venezia e Napoli, collocate attorno ai 470 euro pro capite. Quarto posto per Roma: la capitale ha speso per questa voce 422 euro per abitante. Nelle prime cinque posizioni – oltre al capoluogo campano – compare anche un’altra città del sud, Catania con 324 euro pro capite. Sotto i 150 euro ad abitante troviamo, nell’ordine: Torino, Verona, Bologna e Trieste.

Scarica le classifiche regione per regione:

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