Le leggi che prevedono più decreti attuativi

Per gli ultimi 3 esecutivi, l’80% delle norme che richiedevano decreti attuativi ne prevedeva un massimo di 10. Ma specie per i provvedimenti economici possono essere molti di più. Per la legge di stabilità 2016 gli interventi ministeriali necessari erano persino più di 100.

Nel MiniDossier “Il secondo tempo delle leggi” abbiamo spostato l’attenzione sulla fase successiva al lavoro parlamentare: l’attuazione nei ministeri. Una fase molto delicata ma necessaria per la piena applicazione delle norme. Circa il 65% delle leggi che hanno richiesto almeno un decreto attuativo ad oggi è ancora incompleto.

Ma dare “un nome e un volto” al dato serve a evidenziare che dietro ogni decreto attuativo non adottato c’è una norma che non viene applicata. Le leggi approvate che di solito rimangono più incomplete sono quelle omnibus, cioè che mettono insieme diversi argomenti.

Spesso questo tipo di norma serve per lanciare i provvedimenti “simbolo” del governo. Salva Italia (Monti), destinazione Italia (Letta), sblocca Italia (Renzi) hanno richiesto in media 42,6 provvedimenti attuativi ciascuno. Stesso discorso per le ultime 5 leggi di stabilità, dal 2013 al 2017: 425 i decreti attuativi in totale, con una media di 85 ciascuno. Il record spetta alla legge di stabilità 2016 varata dal governo Renzi, che prevede 136 decreti attuativi. Ad oggi ne risultano adottati 67, il 49,26%. Secondo posto per la legge di stabilità 2015, sempre del governo Renzi, con 94 provvedimenti attuativi di cui 63 adottati (67,02%). Terzo posto per la spending review II del governo Monti con 77 adottati su un totale di 84 previsti (91,67%).

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