Calendario dei lavori e presenze in parlamento

L’attività di camera e senato è pianificata con strumenti specifici. Tracciare la partecipazione dei singoli parlamentari è possibile, ma solo fino a un certo punto. Le votazioni elettroniche permettono un certo grado di trasparenza ma non sono usate per esempio nelle commissioni.

Le attività che un parlamentare svolge sono molte e variegate. Nell’autonomia delle sue azioni, e nell’assenza di qualsiasi vincolo di mandato, ogni eletto deve bilanciare i suoi tanti impegni, fra cui il principale è sicuramente la partecipazione ai lavori parlamentari.

Il calendario dei lavori

Camera e senato sono organizzati con una pianificazione dei lavori molto dettagliata. Questa include tre diversi tipi di strumenti: il programma, il calendario e l’ordine del giorno. Il programma stabilisce la cornice di massima delle attività dall’assemblea, su base bimestrale o trimestrale. In sostanza vengono elencati i principali argomenti da trattare. Il calendario ne specifica l’attuazione, se necessario integrando con ulteriori dettagli e tematiche. Entrambi vengono stabiliti dalla conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari, e se approvati all’unanimità diventano definitivi. L’ordine del giorno è invece predisposto dal presidente dell’aula per le singole sedute. Anche le diverse commissioni hanno una programmazione dei lavori. Viene stabilita dai rispettivi uffici di presidenza e deve assicurare l’esame in via prioritaria dei disegni di legge e degli argomenti inseriti nel programma e nel calendario dell’aula.

Il ruolo dei parlamentari

In tutto questo bisogna capire quali siano gli obblighi di partecipazione dei parlamentari:

Art. 48 – Regolamento della camera – È dovere dei deputati partecipare ai lavori della Camera.

Art. 1, comma 2 – Regolamento del senato – I Senatori hanno il dovere di partecipare alle sedute dell’Assemblea e ai lavori delle Commissioni.

Monitorare quanto questo compito sia rispettato è possibile, ma vanno specificate alcune cose. Innanzi tutto per tracciare la partecipazione ai lavori il conto delle presenze non è fatto sulle sedute dell’aula ma sulle singole votazioni elettroniche. Questo perché all’interno di una seduta si possono tenere numerose votazioni elettroniche, dunque se si contassero solo le sedute basterebbe partecipare a una sola votazione per risultare presente.

Esistono tre tipi di votazioni: ad appello nominale (per appello o con votazione elettronica), a scrutinio segreto, o per alzata di mano. Per la quasi totalità si tratta di votazioni elettroniche: da inizio legislatura sono state 20.172 alla camera e 16.036 al senato.

Differenze fra aula e commissioni

È dunque evidente l’importanza delle votazione elettroniche come strumento di trasparenza. Tenerne traccia consente di assegnare la responsabilità politica per certe decisioni prese dal parlamento ed è il metodo più accurato per monitorare l’assenteismo parlamentare.

Nelle commissioni parlamentari, come denunciato nella nostra campagna #ParlamentoCasaDiVetro, attualmente non sono istituzionalizzate le votazioni elettroniche. Questo da un lato non ci permette di capire chi sia responsabile di quali decisioni, dall’altro ci impedisce di analizzare i dati delle presenze nelle commissioni, vero cuore del processo legislativo. Il lavoro delle commissioni parlamentari rimane quindi escluso dalla possibilità di monitoraggio completo e di analisi.

Per approfondire: