Perché alcuni gruppi parlamentari risultano più produttivi di altri

Come per i singoli deputati e senatori, anche per le formazioni politiche conta molto il peso dei ruoli chiave, e in particolare la loro distribuzione in parlamento. Vediamo cosa emerge da un confronto tra incarichi istituzionali e politici.

L’edizione 2016 dell’indice di produttività parlamentare cerca di mettere ancor più in evidenza elementi determinanti per capire le dinamiche parlamentari. A questo intento risponde l’analisi delle cosiddette key position, cioè degli incarichi che più di altri hanno la possibilità di incidere sulla produzione legislativa. Mentre nelle passate edizioni questo aspetto si analizzava solo per i singoli deputati e senatori, in questo MiniDossier lo considera anche per i gruppi parlamentari.

I ruoli chiavi presi in considerazioni sono di due tipi: istituzionali e politici. Nella prima categoria rientrano i presidenti e vice presidenti di commissione; nella seconda i i capigruppo di aula e commissione.

Il numero e il valore dei ruoli chiave all’interno dei singoli gruppi varia molto in base allo schieramento. Mentre le cariche politiche (capigruppo di aula e commissione) sono presenti in tutti i gruppi, quelle istituzionali non sempre. Per prassi, infatti, le presidenze di commissione sono assegnate ai gruppi di maggioranza, mentre le 28 vice presidenze (2 per ognuna delle 14 commissioni permanenti) sono divise fra maggioranza e opposizione. Questi dati ci permettono di dire che il numero di key position e la loro natura hanno una conseguenza diretta sul potenziale punteggio dei singoli gruppi nell’indice di produttività.

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