Quanto incassano i comuni dai permessi di costruire

Le autorizzazioni edilizie sono rilasciate con il pagamento di una somma che serve per portare i servizi nell’area di costruzione. Si tratta di entrate straordinarie per l’ente: nel 2014 la città che ha incassato di più è stata la capitale, seguita da Venezia e Milano.

Quando un cittadino o un’impresa intende fare un intervento edilizio che non sia di lieve entità, ad esempio costruire o ristrutturare un immobile, ha bisogno di un’autorizzazione da parte del comune: il permesso di costruire. Questo viene rilasciato in seguito al pagamento di una somma, variabile a seconda dell’intervento, che serve per finanziare le opere che l’amministrazione dovrà realizzare nelle aree ristrutturate o di nuova costruzione, per esempio per portare servizi come luce, gas e trasporti.

Negli ultimi anni la crisi dell’edilizia ha determinato un generale contenimento di queste entrate straordinarie per gli enti locali, ma esse rappresentano comunque una quota non marginale dei bilanci dei comuni, visibile su openbilanci.it, alla voce “permessi di costruire e sanzioni”. In questa sono compresi tutti i pagamenti che i cittadini e le imprese di costruzione versano all’amministrazione per ottenere l’autorizzazione a costruire o a modificare in maniera sostanziale un edificio sul territorio comunale. A queste si sommano le sanzioni per i ritardi nel pagamento, errori nella procedura oppure realizzazione di interventi diversi rispetto a quelli dichiarati nella richiesta del permesso.

Vediamo quanto hanno incassato le maggiori città italiane nel 2014 da questo capitolo del bilancio. La prima in classifica è stata Roma con 49,05 euro pro capite. Secondo e terzo posto per Venezia e Milano, con rispettivamente 39,45 e 35,63 euro incassati in media da ogni residente per i permessi di costruire. Le tre città che hanno incassato meno sono state Trieste (8,63 euro pro capite), Catania (7,35 euro) e, ultima classificata tra le città con oltre 200mila abitanti, Napoli, con 3,01 euro per ogni residente.

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