L’esplosione della povertà assoluta durante la crisi

Viene spesso dato per scontato che negli ultimi anni, con la depressione economica, il numero di poveri sia aumentato, senza in realtà avere contezza di quanto il fenomeno si sia esteso in un decennio. Alcuni numeri sulla crescita delle situazioni di indigenza tra 2005 e 2015.

Ci sono diversi modi per misurare quante persone si trovano in povertà. Uno degli indicatori disponibili misura le persone in povertà assoluta: coloro che non riescono a permettersi beni considerati minimi per mantenere un tenore di vita accettabile. L’istat definisce un paniere di questi beni, composto da spese essenziali tra cui quelle per gli alimenti, la casa, i vestiti, i mezzi per spostarsi o le medicine.

Nel 2005 i poveri assoluti erano poco meno di 2 milioni di persone, pari al 3,3% della popolazione. Nel 2015 ammontano a quasi 4,6 milioni, ovvero il 7,6% della popolazione: il dato più alto dell’ultimo decennio. In mezzo a queste due date, la crisi economica che ha portato le persone la povertà assoluta a crescere del 141%.

Come si nota dal grafico, dopo una crescita lenta ma costante tra 2008 e 2011, il triennio tra 2011 e 2013 è stato quello più drammatico. In soli tre anni, i poveri assoluti sono passati da 2,6 milioni a 4,4 milioni. Quasi il 3% della popolazione residente in Italia è entrata nella povertà assoluta in quegli anni.

Anche il dato della povertà assoluta diviso per area geografiche è molto interessante. Il mezzogiorno, ovvero le 8 regioni dell’Italia meridionale tra cui le isole, è la zona più colpita dalla povertà, che risulta raddoppiata tra 2005 e 2015. Al sud risiede poco più di un terzo della popolazione, ma vive qui oltre il 45% dei poveri assoluti italiani.

Ma la crescita della povertà non ha risparmiato le altre aree del paese, dove l’incremento registrato nel decennio è stato anche più alto. Al nord nel 2005 riguardava 588mila persone, mentre oggi ne colpisce 3 volte tante, ovvero oltre 1,8 milioni di individui. E anche nel centro Italia i poveri assoluti sono più che raddoppiati nei dieci anni di crisi.

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